Con la Sentenza 25560 del 17 Dicembre 2010 la Cassazione allarga il principio di assistenza materiale
Perdonare è sempre
stato considerato un
“nobile” gesto e, da
oggi, lo è diventato letteralmente,
almeno nei rapporti
coniugali!
La Cassazione, nella recente
sentenza 25560 del
17 Dicembre 2010 ha, infatti,
chiarito che l’infedeltà
della moglie, consumata
in una relazione extra-
coniugale temporanea,
non è, di per sé, causa di
addebito della separazione.
Quest’ultimo, infatti,
come sottolineato dalla
Suprema Corte, ha come
presupposto il nesso causale
tra la violazione dei
doveri coniugali e la crisi
dell’unione familiare. A
maggior ragione, quindi,
qualora il marito fosse disposto
a perdonare la consorte
adulterina e in futuro
si giungesse, comunque, a
una separazione definitiva,
non solo non potrebbe
rivalersi del passato tradimento,
ma potrebbe essergli,
addirittura imposto,
un assegno di mantenimento!
Ne sa qualcosa in Signor
Giuseppe, un cinquantenne
pugliese protagonista
della presente Sentenza,
che si è ritrovato a corrispondere,
all’ex moglie,
un assegno mensile di
duecento euro dopo che
quest’ ultima lo aveva lasciato
per una breve convivenza,
di circa quattro
mesi, con un altro uomo e,
tornata poi dal marito, era
stata da questi perdonata
prima di giungere ad una
seconda separazione.
In definitiva, perdonare è
una bella cosa, ma almeno
nei rapporti di coppia, anche
pericolosa, perché noi
possiamo anche non dimenticare
dopo il perdono, ma
la legge, a quel punto, sì!
Vanessa Pinato