La morte che arriva all’alba ha occhi sbarrati su un futuro interrotto, spezzato tra le lamiere contorte. L’attuale governo ha puntato molto sull’effetto salvifico della patente a punti per ridurre gli incidenti, soprattutto quelli che vengono definiti “stragi del sabato sera”.
La morte che arriva all’alba ha occhi sbarrati su un futuro interrotto, spezzato tra le lamiere contorte. L’attuale governo ha puntato molto sull’effetto salvifico della patente a punti per ridurre gli incidenti, soprattutto quelli che vengono definiti “stragi del sabato sera”.
Si torna a parlare di anticipare l’orario di chiusura delle discoteche, alle tre durante l’inverno, alle quattro durante l’estate.
Immediate le reazioni negative dei gestori dei locali notturni, e anche da parte dei clienti non si è manifestato entusiasmo.
Dal governo ci si aspettano proposte costruttive, che magari richiedono dei tempi di attuazione non coincidenti con le prossime scadenze elettorali, ma che siano in grado di garantire la sicurezza stradale a tutti, nel rispetto della libertà individuale di ballare e sballare finché se ne ha voglia.
Ridurre di un’ora l’apertura delle discoteche, vietare la somministrazione di alcolici a partire da una certa ora, hanno l’aria di un padre ciabattante che arriva sul più bello bofonchiando: “ E mo’ basta de’ fa’ casino “, ignaro di tutto quanto è successo prima e certo che da quel momento in poi si righerà dritto.
I cittadini, l’elettorato destinatario degli sguardi compiaciuti che piovono dai manifesti elettorali, non si cibano solo di cifre rassicuranti. Si confrontano con la vita reale, leggermente diversa, per fortuna, dai reality show.
I genitori di figli che frequentano le discoteche hanno la speranza di non doverli andare a riconoscere all’obitorio. Il medico, l’infermiere, la guardia giurata che si trovano a guidare all’alba per tornare a casa dopo il turno di notte, non gradirebbero di trovarsi coinvolti in una carambola mortale causata da chi ha trascorso la notte ballando.
Se i gestori delle discoteche mettessero a disposizione dei clienti un servizio navetta che colleghi i locali alle piazze principali dei centri limitrofi, i ragazzi potrebbero divertirsi senza preoccuparsi della guida, le casse delle discoteche sarebbero allegre, i genitori tranquilli e ci sarebbe qualche posto di lavoro in più. E magari camminare all’alba sulle strade sarebbe più sicuro per tutti.
Avrà sentito, il manifesto?
Clotilde Spadafora