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Ambiente: Una legge per per 8 milioni di famiglie
Posted by InGiustizia on Thursday, February 03 @ 14:38:22 CET
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L’ordinanza Sirchia sui cani «pericolosi» potrebbe essere superata da una legge proposta da Giulio Schmidt, parlamentare di Forza Italia, presentata in collaborazione con la Lega Antivivisezione.



L’ordinanza Sirchia sui cani «pericolosi» potrebbe essere superata da una legge proposta da Giulio Schmidt, parlamentare di Forza Italia, presentata in collaborazione con la Lega Antivivisezione.
La proposta prevede, tra l’altro, visite veterinarie, corsi per proprietari o detentori, attestati di idoneità o pericolosità, inasprimento delle sanzioni per omessa custodia o malgoverno o abbandono di animali, divieti di menomazioni o sistemi di costrizione ed operazioni che mirano a sviluppare l’aggressività dei cani (comprese le selezioni e gli incroci).
«Deve essere chiaro che quando si parla dei cani ci si riferisce a otto milioni di famiglie. Per questo motivo ogni provvedimento deve contemperare le più svariate esigenze – ha affermato Giulio Schmidt - Negli ultimi tempi si è divulgato nella società civile un esteso malessere nella convivenza tra cani e uomini. Si è parlato di sicurezza pubblica, di assicurazioni, e di interessi anche economici legati al business legato alla cinofilia ma non del benessere dei cani. Non credo alla storia dei cani buoni e dei cani cattivi. Ci sono invece cani trattati male o finiti nelle mani sbagliate. D’altra parte nessuno deve subire le conseguenze di una gestione sbagliata di questi cani e non preoccuparsi di uscire di casa con la paura di venire assalito da un cane. Non bisogna dimenticare, però, che le tipologie di cani che vengono additate come ‘pericolose’ sono state appositamente create dagli allevatori ed addestrate per sviluppare questa aggressività. I cani non possono quindi diventare i capri espiatori di un disagio sociale che è dovuto a ben altre cause.
Stiamo vivendo le conseguenze di un problema che per anni è stato una giungla. Il Parlamento ha il dovere in questo momento delicato di affrontare un coraggioso dibattito su questo problema, che non riguarda solo i cani».

 
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