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Amministrazione: Lotta alla corruzione nella Pubblica amministrazione
Posted by Stilo on Thursday, February 03 @ 14:50:12 CET
2003 Download periodico

L’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione è posto da un punto di vista funzionale, ai sensi dell’articolo 1 della legge 3 del 2003, alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio.



L’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione è posto da un punto di vista funzionale, ai sensi dell’articolo 1 della legge 3 del 2003, alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio.
L’Alto Commissario è chiamato a svolgere il proprio compito nel pieno rispetto dei principi informatori della pubblica amministrazione ed entro tale quadro normativo deve esercitare il potere di accedere alla documentazione amministrativa, salvo i casi di legittima opposizione del segreto, ed alle banche dati delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, il predetto Commissario potrà svolgere ispezioni, verifiche e indagini di propria iniziativa o su richiesta dei vari enti, anche attraverso l’impiego degli uffici e degli organi ispettivi delle amministrazioni pubbliche. A questi «poteri » si affianca, sempre presente, l’obbligo di fare rapporto all’autorità giudiziaria ed alla Corte dei conti nei casi previsti dalla legge.
Il ruolo svolto da questa nuova figura di «custode e vigilante» dell’integrità della pubblica amministrazione è estremamente delicato in quanto diretto ad operare in un terreno irto di complicazioni politiche e burocratiche in cui il confine tra la semplice irregolarità e l’illecito potrebbe dipendere dal giudizio soggettivo di chi osserva tali realtà.
L’istituzione di questa nuova figura di «Garante» contro gli illeciti nella pubblica amministrazione rientra nel più ampio quadro dell’impegno complessivo delle Istituzioni nella lotta alla corruzione ed entro cui è inquadrabile, ad esempio, anche la recente sottoscrizione in Messico (9/12/2003) della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione da parte del Ministro della Giustizia Castelli.
La strategia di fondo appare quella di costruire un’infrastruttura, di cui l’Alto Commissario è un tassello di estrema rilevanza strategica, capace di realizzare una «zona-cuscinetto » idonea a limitare l’intervento della magistratura ai casi di effettiva illiceità penale attraverso la risoluzione interna di tutti quei casi che rientrano in un ambito di esclusivo rilievo amministrativo e contabile.
In questa prospettiva, quindi, l’opera dell’Alto Commissario non potrà sostituirsi a quella della magistratura ma, piuttosto, dovrà essere diretta a controllare e pungolare l’attività delle amministrazioni cercando di intervenire prima che l’irregolarità degeneri in una patologia penalmente sanzionata.
Il 7 novembre 2003 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di Regolamento sulla composizione e le funzioni dell'Alto Commissario; tuttavia, l’effettiva valenza di questa nuova «entità » pubblica probabilmente dipenderà non tanto da un tessuto di norme regolatrici quanto dall’onestà morale e professionale delle persone che saranno chiamate a rivestire tale carica e da quanto queste ultime riusciranno ad essere indipendenti da una struttura amministrativa e gerarchica di cui sono esse stesse parte integrante.

Di Leo Stilo

 
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