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Roma: Una scelta inspiegabile
Posted by Pizzuti on Thursday, February 03 @ 14:56:44 CET
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Inostri politici non ti deludono mai. Prendono sempre la decisione peggiore.
Così è stato per la nomina del Difensore Civico Comunale, arrivata dopo tredici anni di gestazione e mesi di sofferto travaglio in aula Giulio Cesare.



Inostri politici non ti deludono mai. Prendono sempre la decisione peggiore.
Così è stato per la nomina del Difensore Civico Comunale, arrivata dopo tredici anni di gestazione e mesi di sofferto travaglio in aula Giulio Cesare.
Difensore Civico è l’avvocato penalista Ottavio Marotta, 73 anni, già candidato al Comune, come rilevato dalle colonne di Ingiustizia lo scorso numero, con la sinistra.
Vice Difensore Italo Mannucci, vicino all’opposizione.
Come si sposano questi due nomi con il requisito di indipendenza richiesto dall’articolo 4 I comma del Regolamento sul Difensore Civico che è stato varato dallo stesso Comune? Probabilmente la norma va interpretata nel senso di una indipendenza solo «formale », perché altrimenti la nomina risulta inspiegabile.
Se non come cattiva parodia del consociativismo più becero.
A te il difensore, a me il vice così, se uno dei due dovesse sciaguratamente fare il suo mestiere, l’altro lo inibisce, sembrano essere le vere ragioni della scelta.
Naturalmente queste critiche non sono rivolte ai soggetti in questione, professionisti inappuntabili che ci auguriamo sapranno farsi valere nei confronti di pressioni esterne al loro ufficio, ma al modo di intendere la nomina di una carica di garanzia del sistema politico-amministrativo comunale.
La figura del Difensore Civico, difatti, si inquadra nel lungo processo partito all’inizio degli anni ’90 che sta portando ad un profondo cambiamento del rapporto preesistente tra lo Stato e gli enti locali, a vantaggio dei secondi.
L’elezione diretta del Sindaco, le privatizzazioni delle aziende municipali, la riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione che ha introdotto il principio di sussidiarietà, e in particolare per quanto riguarda Roma, l’avvio del processo che porterà la Capitale ad avere uno status speciale, hanno creato un soggetto nuovo.
Soggetto che condiziona il potere nelle mani di pochi, anzi di pochissimi, facendo in definitiva del Sindaco e della Giunta l’architrave di tutto il sistema di governo del territorio e dell’amministrazione.
Come conciliare questi poteri immensi con il rispetto dei diritti delle opposizioni ma soprattutto dei cittadini? La figura del Difensore Civico, seppure forse non pensata espressamente per fronteggiare questa situazione, è quella che fornisce le maggiori credenziali per esercitare un ruolo di controllore.
Diventa quindi, nella prassi, una figura politica nel senso più ampio del termine, fornendo lo scudo dietro a cui ripararsi davanti ai possibili abusi dell’amministrazione.
Quest’ordine di problemi non sembra essere stato tenuto in considerazione dai politici di maggioranza e opposizione che hanno badato a spartirsi la poltrona, fornendo una soluzione superata dalla storia ad un problema nuovo. Non resta che aspettare e vedere.

di Leonardo Pizzuti

 
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