Benvenuti in

Menù
· All Categories
· Ambiente
· Amministrazione
· Arte
· Assicurazioni
· Attualità
· Avvocatura
· Banche
· Carceri
· Certificazioni
· Consumatori
· Corruzione
· Costume
· Criminalità
· Cultura
· Dati personali
· Diritti
· Diritti d'autore
· Diritto
· Editoriali
· Etica
· Fallimenti
· Famiglia
· Formazione
· Giurisprudenza
· Giustizia
· Internazionale
· Internet
· Interviste
· Investigazioni
· Lavoro
· Lazio
· Locazioni
· Magistratura
· Medicina legale
· nulla
· Previdenza
· Psicologia
· Riforme
· Roma
· Sanità
· Società
· Teatro
· Tecnologia
· Trasparenza
· Uffici giudiziari
· Unione Europea
· Università


Languages
Select Interface Language:



Modules
· Home
· Archivio Articoli
· Argomenti
· AvantGo
· Collegamenti
· Contatti
· Content
· Downloads
· Invia notizie
· Pagina
· Primi 10
· Sezioni
· Trenitalia


Chi è in linea
There are currently, 9 guest(s) and 0 member(s) that are online.

You are Anonymous user. You can register for free by clicking here


  
Trasparenza: Contrasto alla Corruzione, Italia a 2 velocità
Posted by InGiustizia on Monday, February 07 @ 16:59:01 CET
2003 Download periodico

Un noto punto di riferimento per capire l’evoluzione del fenomeno della corruzione nei vari Paesi è l’Indice di Percezione della Corruzione pubblicato annualmente da Transparency International.
L’associazione ha rilevato nel 2003 un leggero miglioramento del punteggio complessivo attribuito all’Italia, ma ha anche evidenziato qualche passo indietro che rischia di danneggiare l’intero Paese, secondo il presidente di Transparency International Italia, Maria Teresa Brassiolo.



Un noto punto di riferimento per capire l’evoluzione del fenomeno della corruzione nei vari Paesi è l’Indice di Percezione della Corruzione pubblicato annualmente da Transparency International.
L’associazione ha rilevato nel 2003 un leggero miglioramento del punteggio complessivo attribuito all’Italia, ma ha anche evidenziato qualche passo indietro che rischia di danneggiare l’intero Paese, secondo il presidente di Transparency International Italia, Maria Teresa Brassiolo.
D) Presidente, quali miglioramenti e quali peggioramenti nel nostro Paese ha messo in luce l’indice di Percezione della Corruzione 2003? R) L’Indice di Percezione della Corruzione è uno strumento creato da Transparency International per misurare la percezione della corruzione all’interno di un Paese. Nel 2003, l'Italia, su un punteggio che va da 0, alta corruzione, a 10, bassa corruzione, ha registrato un lieve miglioramento passando dalla votazione di 5,2 a quella di 5,3. E' importante notare che mentre è migliorato il punteggio massimo attribuito all'Italia (7,3 nel 2003, 7,2 nel 2002, 6,9 nel 2001), è peggiorato quello minimo (3, 3 nel 2003, 3,4 nel 2002, 4,0 nel 2001). Il nostro Paese si colloca ancora una volta in coda agli altri Paesi dell’Unione Europea.
Mentre la deviazione tra il punteggio minimo e quello massimo dato all’Italia (7,3 – 3,3) rivela che esistono aree o settori in cui si registra un progressivo miglioramento, il proliferare della corruzione in altre aree o settori danneggia l’immagine finale dell’Italia, con grave conseguenze, sociali, economiche e politiche.
D) Secondo Lei quali sono le cause di tali cambiamenti? R) Gli strumenti adottati nel panorama legislativo internazionale e le sfide etiche che si è posta la comunità sovranazionale hanno influenzato positivamente il settore privato, il quale si è orientato verso la gestione etica aziendale.
Viceversa, il settore pubblico, forse poco stimolato sulle tematiche della trasparenza e dell’etica, viene percepito come un attore fortemente corrotto e, pertanto, non credibile. Il Barometro TI sulla Corruzione completa le indicazioni fornite dal CPI (Corruption Perception Index) e dal BPI (Bribe Perception Index), rivelando che secondo gli Italiani le istituzioni maggiormente corrotte sono i partiti politici e – dato sorprendente – la magistratura, mentre a conferma di quanto detto, il mondo imprenditoriale raccoglie giudizi positivi.
D) Quali iniziative ritiene prioritarie per il contrasto alla corruzione in Italia? R) Educazione e prevenzione.
Solo da qui si può partire per contrastare il fenomeno della corruzione. I Progetti ed i Programmi che Transparency International Italia sviluppa, tra cui il Progetto Educazione e il Progetto Etica aziendale, sono ideati e implementati per sensibilizzare i cittadini verso i danni economici e sociali che provoca la «piaga» della corruzione.
Dal 1997 la nostra associazione realizza seminari per Docenti e Studenti della Scuola secondaria superiore al fine di fornire il sistema dell’insegnamento e agli studenti un quadro delle molteplici forme di corruzione che affliggono i cittadini, danneggiando gravemente la qualità della vita. L’obiettivo è rendere consapevoli, evidenziando i pericoli della diffusione della corruzione e le conseguenze, promovendo la validità e l’utilità di comportamenti positivi.
D) La legge 3 del 2003 ha istituito l’Alto Commissario per la Prevenzione e il Contrasto della Corruzione e delle altre forme di illecito all’interno della Pubblica Amministrazione.
Sarà uno strumento efficace?
R) Il decreto legislativo 231/2001, emanato dal Governo in ottemperanza alle disposizioni di cui all’articolo 3 della Convenzione Ocse sulla lotta alla corruzione del pubblico funzionario straniero nelle operazioni economiche internazionali, regola la responsabilità amministrativa della persone giuridiche e degli enti privi di personalità giuridica per illeciti amministrativi derivanti da reato, escludendo che possano rispondere di tali illeciti lo Stato Italiano, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici e gli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.
Ma gli Indici TI 2002 e 2003 di Percezione della Corruzione rivelano che la corruzione è fortemente radicata anche negli enti pubblici. Di conseguenza, TI-Italia ha accolto favorevolmente l’istituzione di un Ufficio quale quello dell’Alto Commissario per la Prevenzione e il Contrasto della Corruzione e delle Altre Forme di Illecito all’interno della Pubblica Amministrazione, ritenendo si possa trattare di uno strumento di vigilanza utile per generare maggior senso di responsabilità e consapevolezza nelle strutture pubbliche. Nonostante il budget limitato che verrà erogato per svolgere i compiti attribuiti a tale figura con regolamento approvato il 7 novembre 2003 dal Consiglio dei Ministri, ci auguriamo che l’Alto Commissario possa, nelle sue funzioni, garantire la trasparenza, l’efficienza e la correttezza della P.A nei suoi rapporti con il cittadino, la società civile e le altre Istituzioni.
D) L’Italia non ha aderito al GRECO – Gruppo di Stati contro la Corruzione in seno al Consiglio d’Europa e non ha ratificato le due relative Convenzioni sulla corruzione, pur avendole firmate nel 1999. Nemmeno la Comunità Europea le ha ratificate.
Come giudica tali scelte?
R) La Convenzione di diritto penale sulla corruzione, che è entrata in vigore l’1 luglio 2002, nasce dalla convinzione dei Ministri della Giustizia europei, riunitisi a Valletta nel 1994, che la corruzione costituisca grave minaccia alla democrazia, alla «rule of law» e ai diritti umani, e che sia dovere del Consiglio d’Europa, in quanto principale istituzione europea posta a difesa di tali fondamentali valori, adottare un approccio multidisciplinare ed intervenire sul piano legislativo. Effettivamente, l’Italia non ha ancora ratificato né la Convenzione di diritto penale né quella di diritto civile.
L’attuale Governo, a differenza del precedente, ha, tuttavia, manifestato interesse e disponibilità a procedere. Pur auspicando fortemente una partecipazione dell’Italia nel GRECO, ci preme sottolineare che il preambolo delle Convenzioni citate, così come i 20 Principi Guida per la Lotta contro la Corruzione adottati il 6 novembre 1997 dai Ministri del Consiglio d’Europa, evidenziano nei contenuti profonde analogie con la Convenzione OCSE contro la corruzione, che invece è stata ratificata dall’Italia nel 2000 e che ha prodotto importanti conseguenze nel nostro ordinamento. Allo stesso modo, con decisione approvata a Bruxelles dai Ministri della Giustizia Europei, e quindi, per via differente dalla ratifica della Convenzione di Diritto Civile del CdE, si è deciso di introdurre nella nostra legislazione il delitto di corruzione «private-to-private».
Il pericolo da evitare è, piuttosto, che il proliferare di strumenti legislativi contro la corruzione, quali la Convenzione OCSE, le due del Consiglio d’Europa, la recentissima delle Nazioni Unite e la Convenzione Interamericana, produca una complicata sovrapposizione di norme che rendano difficile e macchinoso l’adeguamento.
D) Numerosi scandali hanno coinvolto in questi anni gli uffici comunitari, forse più che altre istituzioni internazionali e sovranazionali.
Crede che nel sistema comunitario ci sia qualche fattore o qualche carenza strutturale che favorisce attività poco trasparenti?
R) Il sistema comunitario risente del mancato rapporto tra le Istituzioni e il cittadino europeo. Non avendo quest’ultimo diritto di voto, l’Istituzione non risponde di fatto che a sé stessa ed è evidente che ciò determini una mancanza di trasparenza nelle sue decisioni e una quasi totale assenza di rendicontazione nella gestione economica.

 
Related Links
· More about 2003
· News by InGiustizia


Most read story about 2003:
Nozze ispano italiane



Article Rating
Average Score: 0
Votes: 0

Please take a second and vote for this article:

Excellent
Very Good
Good
Regular
Bad




Options

 Printer Friendly Page  Printer Friendly Page

 Send to a Friend  Send to a Friend



Associated Topics

2003

Sorry, Comments are not available for this article.
Web site engine's code is Copyright © 2002 by PHP-Nuke. All Rights Reserved. PHP-Nuke is Free Software released under the GNU/GPL license.
Page Generation: 0.542 Seconds