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Unione Europea: E ora giù la maschera Europa!
Posted by Trunzo on Monday, February 07 @ 17:37:56 CET
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Quanto paventato nei mesi passati su InGiustizia è avvenuto. Il Consiglio UE Ecofin, cioè quello dei Ministri Economici e Finanziari, sotto gli auspici di Tremonti ha graziato Francia e Germania nonostante abbiano infranto anche quest’anno le regole del Patto di Stabilità e Crescita.



Quanto paventato nei mesi passati su InGiustizia è avvenuto. Il Consiglio UE Ecofin, cioè quello dei Ministri Economici e Finanziari, sotto gli auspici di Tremonti ha graziato Francia e Germania nonostante abbiano infranto anche quest’anno le regole del Patto di Stabilità e Crescita.
A dirla proprio tutta, i francotedeschi non hanno timidamente violato il Patto.
No, hanno programmato la sua violazione, con l’arroganza tipica di chi vuole porsi fuorilegge sapendo di riuscire farla franca e senza alcun rispetto per gli altri Paesi con i quali hanno concordato tali norme (e che subiranno i costi di tali iniziative).
Insomma, visto che il Patto è un pilastro dell’unione economica monetaria europea, quello di Francia e Germania è un attacco al cuore stesso del sistema, che è pessimo e va cambiato ma fino a quando è in vigore deve essere rispettato. Da tutti.
Formalmente «il sistema» è uno strumento giuridico che pone vincoli strettissimi agli Stati membri di eurolandia, come quello del tetto massimo del 3% per il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo. Fu voluto dalla Germania con la complicità della Francia come strumento di garanzia contro le «finanze allegre » degli altri Stati prossimi all’adozione della moneta unica europea. Diciamolo pure, era una misura diretta principalmente diretta contro l’Italia, essendo il nostro l’unico grande Paese (a parte i due «eletti») ad aver aderito all’euro, dunque l’unico in grado di produrre effetti consistenti con le sue politiche.
Sostanzialmente, il Patto fu una dura prova di forza con la quale i due Paesi riuscirono a modellare l’unione economica e monetaria europea a loro piacimento.
E l’Italia sa quale sia il costo di questo modello: anni di sacrifici per rispettare vincoli inutili se non deleteri, durante i quali sono stati sacrificati la crescita economica, lo sviluppo, gli investimenti prioritari del nostro Paese.
Anni in cui la crisi è rimasta sempre e la ripresa non è arrivata mai. Anni in cui i nostri Ministri sono andati a Bruxelles a rendere conto del nostro Paese sommessi come bambini che aspettano l’interrogazione dell’insegnante «cattivo ». L’Italia ha subito quindi sia il danno che la beffa: il danno per gli effetti di una regola ingiusta, la beffa per averla applicata inutilmente mentre gli altri l’hanno violata.
In questo periodo Francia e Germania hanno preteso l’applicazione del Patto dagli altri Paesi, che per rispettare la parola data hanno anche compiuto notevoli sacrifici (e con quali risultati, visto l’andamento dell’economia dell’area euro…).
In questo periodo Francia e Germania lo hanno violato, ma senza incorrere nelle mega-sanzioni previste dal patto stesso.
Quello che è successo, in pratica, è la dimostrazione che nell’Unione Europea alcuni Paesi, ovvero Francia e Germania grazie a qualche complicità, sono esentati di fatto dall’applicazione delle principali regole comunitarie, mentre altre nazioni, le più piccole (ma anche le più serie, le più affidabili), devono applicarle alla lettera.
Il significato politico di questo evento è molto importante, non essendo dunque una cavillosa questione tecnica che riguarda solo superburocrati ma una vicenda squisitamente politica che pone una domanda fondamentale per il futuro dell’Italia: chi comanda in Europa? Esiste veramente un concerto di nazioni oppure c’è qualcuno che ha preso il controllo?
Purtroppo la risposta non può che essere la più pessimista.
Francia e Germania, grazie a qualche governo supino come quelli di Prodi, D’Alema e Berlusconi, si trovano in una posizione di supremazia. E tutto questo è stato palesato mentre si discute di Costituzione Europea.

Di Andrea Trunzo

 
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