Ci si trova ormai in
una «Unione» europea
economica e monetaria in
cui ci sono 10 Paesi che
subiscono da parte delle
istituzioni comunitarie un
trattamento peggiore dei
due soliti ignoti.
Nell’ultimo numero
di InGiustizia
si è data notizia
della spinosa questione
della violazione dal Patto
di Stabilità da parte
della Francia (che proprio
con la Germania
aveva voluto quel patto),
e della sostanziale impunità
di cui hanno goduto
fino ad ora, evitando una
«multa» che può arrivare
allo 0,5% del loro
PIL. E’ evidente la bella
differenza tra il comportamento
relativamente
intransigente adottato in
precedenza dall’UE nei
confronti del «piccolo»
Portogallo, e quello contro
la Francia. Rispetto
ad essa, recentemente la
Commissione si è limitata
a «chiedere di adottare
nuove misure per ridurre
il disavanzo di bilancio
nel 2004» e il
Consiglio UE ha rinviato
il problema.
L’Unione Europea (o
Francotedesca?) sta prendendo
solo tempo in attesa
della scoperta di una
scappatoia? Quale che sia
la risposta a tale quesito,
la prospettiva non è rosea.
Tutto sembra un
danno per gli altri Paesi
che, nonostante una gravissima
e lunghissima
crisi che ha colpito gli
Stati che hanno adottato
l’euro, hanno fatto sacrifici
per mantenere fede
alla parola data. Ma oltre
il danno c’è anche la beffa:
ci si trova ormai in
una «Unione» europea
economica e monetaria in
cui ci sono 10 Paesi che
subiscono da parte delle
istituzioni comunitarie un
trattamento peggiore dei
due soliti ignoti.