Benvenuti in

Menù
· All Categories
· Ambiente
· Amministrazione
· Arte
· Assicurazioni
· Attualità
· Avvocatura
· Banche
· Carceri
· Certificazioni
· Consumatori
· Corruzione
· Costume
· Criminalità
· Cultura
· Dati personali
· Diritti
· Diritti d'autore
· Diritto
· Editoriali
· Etica
· Fallimenti
· Famiglia
· Formazione
· Giurisprudenza
· Giustizia
· Internazionale
· Internet
· Interviste
· Investigazioni
· Lavoro
· Lazio
· Locazioni
· Magistratura
· Medicina legale
· nulla
· Previdenza
· Psicologia
· Riforme
· Roma
· Sanità
· Società
· Teatro
· Tecnologia
· Trasparenza
· Uffici giudiziari
· Unione Europea
· Università


Languages
Select Interface Language:



Modules
· Home
· Archivio Articoli
· Argomenti
· AvantGo
· Collegamenti
· Contatti
· Content
· Downloads
· Invia notizie
· Pagina
· Primi 10
· Sezioni
· Trenitalia


Chi è in linea
There are currently, 24 guest(s) and 0 member(s) that are online.

You are Anonymous user. You can register for free by clicking here


  
Roma: I casi di giustizia politica
Posted by Gioia on Tuesday, February 22 @ 17:29:09 CET
2003 Download periodico

Veltroni stipendia la terrorista Baraldini



Silvia Baraldini. Questo nome suscita ricordi controversi e contrastanti. Per il cittadino comune risulta il nome di una terrorista degli anni passati, arrestata e detenuta in America per un certo tempo, ora tornata in Italia grazie all'intervento del governo D'Alema, che ha fatto una sorta di cambio tra la vergogna del Cermis e le sue manette. Per i militanti di estrema sinistra, invece, si tratta del nome di una compagna finita in carcere per errore, una vittima del governo fascista yankee, che l'ha accusata di aver commesso reati immaginari, salvata grazie all'intervento di Rifondazione comunista che ha condotto una lunga battaglia per farla tornare dall'esilio forzato.
Tra le due versioni, di ufficiale c'è che la dottoressa Silvia Baraldini è stata condannata da un regolare tribunale, che deve scontare una pena detentiva di quaranta anni e che «grazie » all'incidente del Cermis, dove morirono decine di turisti italiani a bordo di una ovovia il cui cavo è stato tranciato da un aereo americano, è riuscita a far ritorno in Italia per uno «scambio» diplomatico tra il governo italiano di D'Alema e quello statunitense di Clinton. Ma che sorte ha avuto la compagna Baraldini una volta messo piede nello stivale italiota (dove venne accolta dall'allora ministro Diliberto in persona)? Silvia Baraldini ha ottenuto dal Comune di Roma un incarico di collaborazione esterna di nove mesi per 12.000 euro. Il suo compito è quello di collaborare con l'Osservatorio comunale sull'occupazione e le condizioni del lavoro a Roma, in particolare svolgendo ricerche «relative all'analisi delle caratteristiche del lavoro femminile » per le quali la Baraldini presenterebbe «i requisiti necessari di professionalità e di comprovata esperienza nei compiti indicati». L'Osservatorio fa capo all'assessorato alle politiche del Lavoro condotto da un esponente di Rifondazione comunista, Luigi Nieri e il nome della dottoressa Baraldini è compreso nel Comitato tecnico scientifico.
Per conferire questo incarico di collaborazione esterna non è stata approvata alcuna delibera di Giunta comunale (come di solito avviene) e solo ricercando fra le Determinazioni dirigenziali si può trovare la numero 1042, del 27 dicembre 2002, che conferma come non si tratti di una sua oscura omonima.
Nel disciplinare d'incarico, inoltre, è prevista anche la partecipazione a riunioni, convegni e conferenze: ma come sia possibile tale attività con il regime di detenzione è un mistero, senza dimenticare che gli Stati Uniti hanno posto condizioni molto rigide sul regime di detenzione da osservare per permettere il trasferimento in Italia.
L'Osservatorio Comunale sull'Occupazione e le Condizioni del Lavoro a Roma - spiega l'assessore capitolino Nieri, nel sito internet del Comune di Roma - nasce come strumento con cui il Comune di Roma si propone di intervenire nella conoscenza del Mercato del Lavoro della nostra città, allo scopo di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, di promuovere la «buona occupazione» contrastando il fenomeno del precariato e del lavoro nero, diffondendo la cultura della legalità. Ma non fa riferimento al fatto che la sinistra italiana ha fatto di tutto per alleviare le sofferenze della detenzione di una «prigioniera politica ».
Secondo il diretto interessato, Luigi Nieri, la polemica sollevata da un esponente dell'opposizione in Consiglio comunale, «è una polemica inutile e strumentale«. «Non entro nel merito della vicenda processuale che la riguarda - afferma Nieri - né entro nel merito degli accordi bilaterali fra Italia e Usa. Mi interessa solo sottolineare che Silvia Baraldini lavora con noi per occuparsi di un progetto di ricerca sulla occupazione femminile».
«Ci sembra - dice ancora Nieri - che a nessuno, ribadisco, a nessuno, vada esclusa una possibilità di reintegrarsi dal punto di vista socio-lavorativo. A maggior ragione per chi ha, come la Baraldini, vissuto tanti anni di dura detenzione lontana dai suoi cari con il diritto alla salute fortemente compromesso.
Insomma, misteri non ce ne sono secondo l'assessore. Però forse Nieri dimentica che il Comune di Roma ha stipendiato anche il capo dei no global romani, quel leader dei centri sociali che più volte è stato arrestato per aver capeggiato i cortei «pacifisti» dei centri sociali, quelli con i caschi, gli scudi e i giubbotti salvagente, e accusato in vari processi per distruzione del patrimonio dello Stato.
Ma con la Baraldini la giunta di centrosinistra ha fatto un salto in avanti.
Non c'è che dire. «E' scandaloso - afferma il consigliere di An, Marco Marsilio - che mentre la piaga del terrorismo continua a mietere vittime, in particolare colpendo uomini come Marco Biagi impegnati proprio a riformare il mercato del lavoro, su questo stesso tema il sindaco Veltroni senta il bisogno di pagare la consulenza di un personaggio che definire inquietante è poco. Mi chiedo se questo trattamento di lusso per una detenuta evidentemente più uguale degli altri detenuti, sia rispettoso degli impegni assunti all'epoca dal governo italiano con quello statunitense».
Rispettoso o no, la sinistra continua ad applicare questo modello e non è un caso che la maggioranza degli esponenti politici dell'attuale sinistra Abbia mal digerito il film di Marco Belloccio «Buongiorno, notte». Un film che meritava il premio di miglior film del festival di Venezia, ma che avendo trattato delle Brigate rosse, non merita neanche di essere considerato.

di Gianluca Gioia

 
Related Links
· More about 2003
· News by Gioia


Most read story about 2003:
Nozze ispano italiane



Article Rating
Average Score: 0
Votes: 0

Please take a second and vote for this article:

Excellent
Very Good
Good
Regular
Bad




Options

 Printer Friendly Page  Printer Friendly Page

 Send to a Friend  Send to a Friend



Associated Topics

2003

Sorry, Comments are not available for this article.
Web site engine's code is Copyright © 2002 by PHP-Nuke. All Rights Reserved. PHP-Nuke is Free Software released under the GNU/GPL license.
Page Generation: 0.141 Seconds