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Avvocatura: Unità degli avvocati e impegno per le riforme
Posted by Rosa on Wednesday, February 23 @ 15:05:53 CET
2003 Download periodico

Intervista a Francesco Rotunno, Vice Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati



In vista del Congresso Forense di Palermo avviamo la discussione sui temi della giustizia con l’Associazione dei Giovani Avvocati Italiani, nella persona del suo vice presidente Francesco Rotunno. D) Mancano poco più di due settimane al Congresso di Palermo. Quali sono gli impegni dell'avvocatura?
R) Numerosi e importanti.
Le riforme più urgenti e rilevanti riguardano sia il pianeta giustizia, sia la professione. Sul primo fronte è necessario intervenire quanto prima sul processo civile e sul processo penale, su una ristrutturazione organica della magistratura onoraria. Sul secondo fronte appare agli occhi di tutti ormai la improcrastinabilità della riforma dell'ordinamento professionale.
A luglio scorso, proseguendo un lavoro avviato nel 2001, abbiamo presentato un nostro pacchetto di proposte concrete sulla riforma della giustizia (si può consultare il sito www.aiga.it). Ci aspettiamo che il dibattito che si articolerà nel Congresso si fondi su proposte concrete e quelle del nostro pacchetto potrebbero costituire un contributo costruttivo.
D) La situazione della giustizia in Italia è molto critica?
R) «Critica» è per molti versi un eufemismo. In molti casi è disastrosa. Ma ciò che interessa in questo momento è sottolineare il fatto che l'Avvocatura, pur avendo preso coscienza del suo fondamentale ruolo di soggetto politico, non riesca a concretizzare delle proposte su cui ci sia convergenza delle varie componenti forensi. È questa la grande responsabilità che l'Avvocatura deve assumersi, e al più presto.
D) Per esempio? R) La legge professionale, ad esempio. Non ci sono più giustificazioni: occorre che in tempi brevissimi l'Avvocatura partorisca un progetto unitario. Una legge equilibrata, moderna, che assicuri la qualità e la competenza del professionista nell'interesse del cittadino.
D) A parte l'ordinamento professionale, i temi più urgenti?
R) Un intervento equilibrato per la riforma dell'ordinamento giudiziario: occorre garantire l’autonomia e l'indipendenza del magistrato, ma al tempo stesso assicurare criteri di efficienza e parametri di responsabilità di quest'ultimo. E' uno dei temi su cui ci siamo particolarmente soffermati nel nostro pacchetto giustizia. L'avvocatura non ha difficoltà a confermare la sua grande fiducia nella magistratura, ma questo non ci esime dall'introdurre nell'ordinamento giudiziario meccanismi che eliminino una generalizzata «irresponsabilità» del magistrato, che impediscano inaccettabili autorizzazioni per incarichi extragiudiziari, che consentano di intervenire sull'inefficienza degli uffici ostaggio delle pressioni esercitate dalle correnti della magistratura associata in seno ai Consigli giudiziari.
D) E la magistratura onoraria?
R) Problema serissimo al quale l'AIGA ha dedicato e dedica una speciale attenzione: a Luglio abbiamo istituito l'Osservatorio Permanente sulla Magistratura Onoraria, un tavolo al quale siamo riusciti a far sedere tutti (rappresentanti dell'Avvocatura istituzionale e associata, della Magistratura togata e onoraria, con un particolare interesse all'iniziativa da parte del ministero competente). Una buona fetta del contenzioso è ormai amministrato da giudici onorari (ben undicimila). Non si può più navigare a vista con soluzioni tampone. Occorre ripartire dai lavori della Commissione Acone e giungere rapidamente ad un progetto definitivo e complessivo, tesaurizzando i risultati della 1^ Conferenza Nazionale sulla Magistratura Onoraria organizzata a Napoli da AIGA e ANM a maggio scorso.
D) Quali sono le nuove frontiere dell'Avvocatura?
R) L'avvocatura non è solo un ceto professionale; essa costituisce un fattore fondamentale per la crescita culturale e civile di una società.
L'avvocatura deve riappropriarsi di questa funzione, sia quando la professione si svolge nell'interesse del singolo assistito, sia quando la classe forense si muove come soggetto politico. Le faccio un esempio. La condizione del detenuto nelle carceri italiane spesso è in aperto contrasto con il dettato costituzionale. Non basta che l'Avvocato tuteli il proprio assistito; è necessario che l'Avvocatura tutta invochi l'introduzione di un'Autorità Garante dei diritti delle persone private della libertà personale.
Questa è una nostra proposta, condivisa da molte forze politiche, sulla quale vorremmo che il Congresso si esprimesse con una mozione compatta e decisa.
D) Quindi parteciperete al Congresso di Palermo?
R) L'AIGA è sempre stata ed è tuttora convinta che l'avvocatura debba avere una rappresentanza unitaria.
Il Congresso di Palermo è il Congresso dell'Avvocatura, visto che a convocarlo è il Presidente del CNF. Siamo ben intenzionati ad andare a Palermo e ad offrire il nostro contributo di idee e di proposte per le riforme della Giustizia.
Questa è la ragione per cui l'AIGA ha apprezzato l'invito del presidente CNF Remo Danovi di partecipare ai lavori dell'assemblea.
Ciò che contestiamo è l'attuale modello di rappresentanza unitaria, cioè l'OUA, incapace di assolvere ai suoi compiti ed inidoneo a rappresentare adeguatamente le varie componenti dell'Avvocatura.
Ma questa è altra questione.
Una rappresentanza unitaria costituisce a nostro avviso il salto di qualità nell'azione politica dell'Avvocatura e va perseguito, sia pure attraverso forme e modelli diversi rispetto a quelli dell'attuale OUA.

di Stefano Rosa
Avvocato del Foro di Avellino

 
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