La riforma delle
professioni,
ancora in
fieri, prevede importanti
novità per i
praticanti su due
versanti: la pluralità
delle fonti formative
e il compenso.
La riforma delle
professioni,
ancora in
fieri, prevede importanti
novità per i
praticanti su due
versanti: la pluralità
delle fonti formative
e il compenso.
Secondo le ultime
indiscrezioni, i praticanti
potranno scegliere
dove svolgere
il periodo di “apprendistato”
professionale
per superare
i limiti dell’attuale
offerta formativa.
Le opzioni saranno
due: gli studi professionali
tradizionali
e le società o le
amministrazioni
(per esempio all’interno
degli uffici legali).
La condizione
sine qua non rimarrà
comunque la
presenza di un tutor
professionista.
Il compenso verrà
garantito in ogni caso:
l’attuale versione
del progetto normativo
prevede che
«Al tirocinante è
corrisposto un adeguato
compenso,
che tiene conto dell’effettivo
apporto
reso, con riferimento
al regime tariffario
delle prestazioni
svolte».
La riforma sembra
dunque venire incontro
alle esigenze
di più di 90.000
giovani che oggi
non godono di alcuna
protezione economica.