E’ ben nota a tutti gli utenti del settore la cattiva fama di cui godono le casse accettazioni atti della Corte d’Appello di Roma..
E’ ben nota a tutti gli utenti del settore la cattiva fama di cui godono le casse accettazioni atti della Corte d’Appello di Roma. Proviamo a parlarne, evidenziando le carenze e se possibile rilanciando delle soluzioni plausibili affinché ci sia una nota costruttiva e non una mera cronaca dei fatti. Il disagio maggiore che si ravvisa in tale Ufficio è la lungaggine dei tempi di accettazione degli atti in quanto gli Ufficiali Giudiziari sono insufficienti rispetto alla mole di lavoro, anche perché l’assenza di uno di loro non prevede sostituzione se non dal coordinatore. Il malcontento dell’utenza (tempi d’attesa spropositati) si riversa indirettamente anche sulla serenità lavorativa degli U.G., infatti, sovente, si diventa spettatori di scontri verbali che risultano poco professionali per gli stessi e poco edificanti per chi, suo malgrado, è costretto ad assistervi.
Ulteriore disagio scatta alle ore 09:00, momento in cui, chi ha degli atti “ultimi giorni” passa avanti di diritto, formando così una fila alternativa ed usufruendo di tutte le casse ordinarie disponibili bloccando, altresì, il normale flusso di chi è in coda dalle prime ore del mattino.
Una proposta ammissibile, da chi in prima persona vive questo disagio, è la possibilità di riservare dalle ore 08:00 alle 09:00 un unico sportello dedito agli “ultimi giorni” per poi riprendere la normale funzione di cassa ordinaria.
A tutto ciò si aggiunge il dominio degli addetti delle agenzie che invadono in modo anarchico la lunga “processione” agli sportelli, forti del loro essere numerosi. Anche questo grava in modo notevole sui tempi d’attesa e sull’insoddisfazione generale del servizio.
Opus est, trovare una soluzione che disciplini le agenzie.
di Maria Rosaria D'amato