Presentata l’indagine conoscitiva della
Forestale sulle discariche abusive in Italia
Idati contenuti nell’indagine
conoscitiva sulle discariche
abusive eseguita
nel 2001-2002 dal Corpo
Forestale dello Stato descrivono
una situazione peggiore
di quanto immaginabile.
Le discariche sono diminuite
rispetto al 1996, passando
da 5.422 a 4.866, ma la superficie
totale è aumentata
da 17 milioni e 600 mila
metri quadri a 19 milioni.
Le discariche non utilizzate
ma non bonificate sono
3.212, quelle dismesse e
soggette a bonifica sono solo
1.030. Il 15 % delle discariche
contiene in tutto o
in parte rifiuti pericolosi,
molte si trovano in aree soggette
a vincolo ambientale,
paesaggistico o idrogeologico.
Il Ministro per la Politiche
Agricole e Forestali Alemanno
(AN) ha affermato
che “lo smaltimento illegale
di sostanze tossiche nell’ambiente
costituisce un rischio
anche per le attività agroalimentari
e la zootecnia. Le
discariche abusive censite
dal Corpo Forestale dello
Stato sono infatti localizzate
in territori rurali dove il contatto
con falde acquifere e le
colture agricole rappresenta
un grave rischio per la salute
dei consumatori. Oltre all’azione
preventiva e repressiva
svolta dal Corpo Forestale
è importante coinvolgere
tutte le istituzioni competenti
affinché sia attuata una
decisa azione di contenimento
del fenomeno e una
forte iniziativa di bonifica
dei luoghi contaminati”.
Secondo il Presidente della
Commissione Parlamentare
d’Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti
e sulle Attività Illecite
ad esso connesse, onorevole
Paolo Russo (FI), “la bonifica
dei territori inquinati e
l’introduzione di sanzioni
più dure per chi attenta alla
salute dei cittadini è un impegno
al quale lo Stato non
può sottrarsi. La condizione
di degrado e di emergenza
sanitaria messa in evidenza
dal censimento del Corpo
Forestale dello Stato impone
una seria e severa strategia
di ripristino dell’equilibrio
ambientale che deve assolutamente
passare per la messa
in campo di iniziative di
prevenzione e di repressione
dei reati. La Bicamerale
d’inchiesta contro le ecomafie
utilizzerà tutti gli strumenti
a disposizione per individuare
e contrastare il fenomeno,
soprattutto nelle regioni
a maggior rischio”.
“Tutte le discariche - ha detto
il Capo del Corpo Forestale
Di Croce - sono state
georeferenziate attraverso il
sistema satellitare GPS e riportate
nella rete del Sistema
Informativo della Montagna
(SIM) allo scopo di
poter gestire una banca dati
aggiornata sulla loro estensione
ed evoluzione nel tempo
e questo consentirà al
personale del Corpo Forestale
dello Stato e delle amministrazioni
interessate di monitorare
costantemente il fenomeno
adottando tutte le
misure preventive e repressive
che si renderanno necessarie
per contrastare questo
tipo di reato. Con la nuova
normativa vengono inoltre
inasprite le sanzioni che prevedono
pene detentive molto
severe. Questo ha consentito
al personale della Forestale
di eseguire recentemente
il primo arresto in flagranza
di reato per traffico
organizzato di rifiuti nei
confronti di ecomafiosi che
avevano fatto dello smaltimento
illegale di rifiuti una
attività molto remunerativa a
danno della comunità”.
di Andrea Trunzo