Sul capolavoro di Alessandro Manzoni
Prepotenza, soprusi
sui deboli abbandonati
a se stessi, vigliaccheria
e ribellione
dei semplici, questo e
molto altro tra le pagine
di un’opera che ci comunica
una summa di umanità
ancora oggi, come
uno spettro luminoso inattaccabile
dal tempo.
L’azzeccagarbugli rappre
senta anche ai nostri occhi
una giustizia troppo distante
dall’anima della
gente comune, incapace di
parlare con il linguaggio
delle concretezze e di portare
soluzioni rapide nella
vita di quanti, per motivazioni
diverse, si trovano
costretti a frugarsi nelle
tasche dei sentimenti di
un’aula di tribunale.
di Clotilde Spadafora