I detenuti del carcere di Rebibbia interpretano la nota opera Shakespeariana
«Noi siam della
materia di cui
son fatti i sogni
». Così recita la Tempesta
shakespeariana, metafora
ideale della libertà
dell’individuo, portata sulla
scena al Teatro di Rebibbia
Nuovo Complesso,
dalla Compagnia dei Liberi
Artisti Associati, composta
dai detenuti della sezione
di Alta Sicurezza di
Rebibbia.
Diretta dal regista Fabio
Cavalli e trasfigurata nella versione in lingua partenopea
di Eduardo, mai portata
sulla scena, la piece teatrale
volge l’attenzione a
temi etici fondamentali
quali la tragedia della reclusione,
l’ansia della vendetta,
la gratuità del perdono
e l’idea di libertà. Altissima
la qualità artistica ed
umana della rappresentazione
insieme alla sensibilità
con cui la compagnia
si è avvicinata ai grandi
spazi assoluti dell’opera
Shakespeariana.
di Clotilde Spadafora