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Società: Una soluzione per la delinquenza giovanile
Posted by Reboa on Monday, December 04 @ 17:27:06 CET
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I miti che la società propone generano "mostri".



Il fenomeno della delinquenza ha assunto oggi aspetti e problemi pericolosi e sconcertanti, soprattutto se si tiene presente che la criminalità moderna ha operato un salto qualitativo e quantitativo nel suo processo di formazione e nella sua pratica di azione.
Si presenta spesso perfettamente organizzata e più spietata, decisa ed efficiente rispetto alla tradizionale malavita distinta nei suoi “valori” di galanteria, umanità, senso dell'onore, rispetto per i deboli e gli innocenti, rifiuto della violenza fine a se stessa.
La delinquenza odierna usa qualsiasi strumento e mezzo per raggiungere il fine. E' presente in tutti i settori che possono garantire profitti illeciti ed illegali; non si limita più a gestire le sale da gioco o a controllare lo sfruttamento della prostituzione, ma ha allungato i suoi tentacoli sui profitti grandi e piccoli, sul commercio della droga, e sulle tangenti commerciali e industriali, sui sequestri di persona e sul contrabbando, sull'assassinio e sulle rapine.
E' una vera e propria industria strutturata tecnicamente come quelle industrie che impongono duri metodi di lavoro per assicurarsi altri prodotti. Non è del tutto errato avanzare l'ipotesi, peraltro corrispondente nella realtà, che soprattutto nei paesi ad economia avanzata, il fenomeno delinquenziale raggiunge le sue punte più alte, più feroci. La caduta dei valori tradizionali, la disumanizzazione della vita contemporanea, i miti della società attuale, la sua organizzazione industriale, la ricerca paranoica ed ossessiva del guadagno, la ricerca del potere hanno contribuito alla trasformazione oggettiva della delinquenza.
In una società che pone come suoi valori fondamentali la forza e la ricchezza, inevitabilmente una parte degli emarginati scelgono o sono costretti a scegliere la via più breve per soddisfare i bisogni necessari ed anche quelli che la società dei consumi fa apparire come indispensabili. Sarebbe, comunque, limitativo e strumentale ricercare le origini e la causa della delinquenza solo nei disagi economici della società contemporanea; è necessario analizzare anche l'educazione e la formazione politica, i rapporti umani e familiari, l'influenza dell'ambiente sociale che hanno alimentato la spirale delle violenze e le tendenze soggettive alla delinquenza.
Insieme al dilagare della criminalità organizzata, nel corso degli ultimi anni, ha assunto una dimensione preoccupante il numero dei reati commessi da giovani e minorenni. Uno degli aspetti determinanti della delinquenza minorile è l'emarginazione economica e socioculturale di molti giovani che sono esclusi dalla vita attiva e partecipativa del paese: insoddisfatti moralmente, precari economicamente, disprezzati dal mondo civile, senza prospettive per il futuro.
Ostacolati nella loro volontà di desiderio di vita, di soddisfazione dei bisogni, tenuti ai margini della società civile e culturale, spinti nei ghetti della miseria e della solitudine, molti giovani imboccano la strada della violenza e della delinquenza, del crimine individuale.
Allora scippi, furti, rapine diventano gli strumenti per procurarsi beni spesso inutili e impartiti dalla società; la scelta, quasi sempre costretta, della delinquenza appare la scorciatoia più semplice per possedere, senza lavoro, impegno e sacrifici, ciò che è necessario per sopravvivere e i prodotti di consumo superflui che la società moderna ossessivamente propone e spinge all'acquisto.

Di Bruno Proietti
Specialista in criminologia, antropologia criminale e psicopatologia criminale

 
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