Presentata la nuova tabella delle menomazioni dell'integrità psicofisica.
Una gremita sala
del Parco dei
Principi ha accolto,
la sera del 27/01/2006,
l'ufficializzazione del
completamento dei lavori
della Commissione Ministeriale
per l'elaborazione
della tabella unica nazionale
delle menomazioni
all'integrità psicofisica da
10 a 100 punti di danno
(consultabile sul sito in
Internet www.ingiustizia.it).
Ad annunciarlo alle numerose
persone intervenute
per l'occasione è stato
direttamente il ministro
della salute, Francesco
Storace, il quale ha preso
la parola, come ogni
ospite d'onore che si rispetti,
al termine dei ringraziamenti
che tutti gli altri ospiti intervenuti gli
hanno rivolto per aver
portato a compimento un
progetto di così ampio rilievo.
La dottoressa Luisa Regimenti,
noto medico legale
e consulente presso il Tribunale
di Roma nonché
organizzatrice di questo
incontro ha introdotto ai
presenti il tema in oggetto.
oggetto.
Il convegno ha visto intervenire,
tra i relatori,
anche l'avvocato Romolo
Reboa, presidente della
nuova associazione “Insieme
Consumatori”, il
quale ha sottolineato l'importanza
che queste nuove
tabelle rivestono per i
consumatori non solo per
la tutela del danno fisico,
ma soprattutto per quello
di tipo psicologico che si
ricollega al tema più ampio
del rispetto della dignità
della persona.
Questo argomento è stato
sviluppato anche nell'intervento
della dottoressa
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni,
presidente dell'Associazione
Italiana Familiari Vittime della
Strada, la quale ha auspicato che il problema, ancora
aperto, del valore
economico da attribuire
ad ogni punto di danno
sia risolto tenendo conto
appunto della dignità della
persona.
Prendendo la parola, il
ministro Storace, ha sottolineato
l'impegno di tutti
nel portare avanti questo
progetto, replicando in tal
modo ai ringraziamenti ricevuti
e attribuendo meriti,
ancor prima che a se
stesso, a tutti coloro che
hanno creduto in questa
iniziativa e si sono resi
portatori presso il Ministero
di un'esigenza del nostro
Paese.
Hanno preso parte al convegno
anche il professore
Giancarlo Umani Ronchi,
ordinario di medicina legale
all'Università “La Sapienza”
e vicepresidente
della Società Italiana di
Medicina Legale, la dottoressa
Licia Corsi, medico
legale e rappresentante
Adiconsum, l'avvoccato
Pietro Di Tosto, presidente
dell'Associazione Danneggiati
e Utenti Assicurativi,
il dottor Nicola Fracasso,
segretario nazionale del
Sindacato degli Specialisti
di Medicina Legale, l'avvocato
Federico Bucci,
presidente del Patronato
Forense e l'avvocato Francesco
Sposato, presidente
dell'Associazione Difesa
Infortunati Stradali e Malasanità.
L'evento ha poi rappresentato
per il Ministro un'occasione
per ampliare il
campo del suo intervento,
facendo così una breve
valutazione panoramica
del sistema sanitario nazionale.
Storace si ritiene soddisfatto
delle attuali condizioni
della sanità italiana,
con la consapevolezza che
c'è ancora tanto da fare.
Tuttavia, ha aggiunto, «i
cittadini non si devono lasciar
condizionare dalla
propaganda negativa messa
in atto dai media, perché
la ormai generalizzata
affermazione che in Italia
la sanità va male non risponde
a verità!».
La salute, quale diritto
fondamentale del cittadino,
non può solamente
reggersi sugli interventi
dello Stato e degli enti locali:
le strutture e il loro
efficiente funzionamento
devono essere certamente
garantite da Stato e Regioni,
ma il cittadino deve assumere
un ruolo attivo in
questo processo, perché
pur essendo destinatario di
un servizio pubblico, lo
deve ricevere con responsabilità.
Questo è stato l'ammonimento
che il Ministro ha
rivolto a tutti i cittadini,
auspicando ad una maggiore
responsabilizzazione,
a partire dalla categoria
dei medici di famiglia,
affinché indirizzino i loro
assistiti verso le strutture
sanitarie esclusivamente
quando c'è un effettivo bisogno
di ricevere quelle
cure che solo un ospedale
può garantire.
Solo così sarà
possibile concentrare
tutte le energie per
garantire un
servizio efficiente
ai più bisognosi, riducendo in
molti casi lunghe
liste d'attesa
e soprattutto
i costi, spesso anche
elevati e del tutto evitabili.
In questo senso, uno dei
futuri progetti dell'attuale
Governo, se gli italiani gli
accorderanno una nuova
fiducia con il voto, sarà
quello di inserire l'educazione
sanitaria nelle scuole
sin dai livelli più bassi
dell'istruzione, così da trasmettere
ad ognuno il modo
più corretto di intendere
la sanità evitando, per
esempio, che ci si rivolga
ad un ospedale per curare
un semplice raffreddore.
Significativo in tal senso è
stato un esempio che ha
reso molto chiaro il concetto
espresso dal Ministro:
Storace ha ricordato
un fatto, avvenuto la scorsa
estate, che ha ricevuto
grande attenzione da parte
dei media. «Si tratta di
quel cittadino toscano che
venne morso da un serpente
velenosissimo che
aveva in casa», ha raccontato.
«Si trattava di un serpente
talmente raro e pericoloso
che per reperirne il
siero, l'efficiente struttura
sanitaria che lo prese in
cura dovette recarsi, dopo
una lunga ed accurata ricerca
su internet, in Svizzera.
Il tutto in un giorno.
Sicuramente si è trattato
di una grande dimostrazione
di efficienza, tale
che io per primo ritenni di
dovermi complimentare
con quella A.S.L. per aver
salvato una vita».
Tutto ciò però ebbe un costo
molto elevato. Lieti e
soddisfatti del fatto che
una vita umana è stata salvata,
non possiamo non
dire che questo evento ha
rappresentato un mancato
senso di responsabilità da
parte di questo cittadino
che per mero fanatismo
teneva in casa un serpente
velenosissimo.
Se per esempio quell'evento
non si fosse verificato,
quei soldi (circa
40.000 Euro!) avrebbero
potuto essere impiegati
per salvare, o semplicemente
curare, tante altre
persone.
Di Paolo Militerno