Il consiglio d'Europa nel frattempo sta realizzando un'indagine.
Dopo lo scandalo
delle torture in
Iraq è impossibile
non chiedersi cosa sia
veramente successo in
quelle carceri, se lì veramente
sono stati violati i
più importanti diritti
umani o se è solo un'operazione
per infangare
il lavoro di pacificazione
della coalizione internazionale.
Quindi abbiamo chiesto
a Paolo Tobiati, presidente
di “Amnesty International
Italia”, cosa si
sta muovendo per chiarire
una vicenda molto
controversa.
Grazie al suo intervento
abbiamo potuto sapere
che Amnesty è un'organizzazione
per i diritti
umani che non ha autorità
e che non può intervenire
se non facendo
pressione sui governi e
informando i cittadini
così da smuovere l'opinione
pubblica.
Intanto però grazie alla
denuncia di questa grande
associazione si sta finalmente
muovendo
qualcosa a livello internazionale:
il Consiglio
d'Europa sta realizzando
un'indagine sul trasferimento
dei prigionieri per
gli USA come merce di
scambio tra servizi segreti.
La coalizione guidata
dagli Stati Uniti si è difesa
negando che vi siano
violazioni delle leggi
e comunque si giustifica
facendo notare che esiste
un vuoto giuridico nelle
attuali convenzioni dove
la figura del “combattente
illegale” non è contemplata.
Di Massimo Reboa