|
Posted by InGiustizia on Tuesday, November 27 @ 16:49:53 CET
|
|
|
|
|
Gossip dal foro.
Nei mesi scorsi a
molti fax degli studi
legali è giunta
una lettera che segnalava
che un componente del
Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati avrebbe patteggiato
una pena detentiva
con la condizionale.
Chi scrive non è stato destinatario
del messaggio,
ma ne ha appreso i contenuti
perché la vicenda è
andata di bocca in bocca.
Così si è scoperto che il
fatto riguardava antiche
intemperanze al seguito
della squadra del cuore in
trasferta.
Le recenti riforme legislative
hanno evidenziato un crescente
"favor" del legislatore per
le diverse forme di patrimoni
separati. Il testo analizza la
disciplina dei patrimoni destinati
a uno specifico affare
(l'affare e i limiti all'apporto,
atto gestorio e tutela
dei soci, contenuto della deliberazione
e sue invalidità, fase operativa,
patrimoni destinati e fallimento, revocatoria, etc.);
gli atti di destinazione di cui all'art. 2645-ter C.C.,
trust interni e patrimoni destinati a uno specifico affare
(similitudini e differenze con il trust interno,
origini, struttura, ambiti strategici del trust interno,
problematiche redazionali, etc.); i patrimoni destinati
e tutela dei creditori da fatto illecito (l'art. 2447-
quinquies, comma 3 C.C., fatto illecito e altre fattispecie
speciali di responsabilità, i soggetti danneggiati,
patrimoni destinati a uno specifico affare e rimedio
statunitense del "Piercing the corporate veil,
etc.); la modulistica (verbali di Consiglio di Amministrazione
e di Assemblea di Spa di costituzione del
patrimonio destinato a uno specifico affare). L’indagine è andata oltre
per comprendere se si trattasse
di polemica sportiva
o avvocatizia.
Le intemperanze ci sono
state e sono avvenute perché
avevano fatto un torto
alla Roma.
Sarebbe facile dire che
una cosa è la moralità di
un professionista e una
cosa è la passione di uno
sportivo, si ricorderebbero
gli insegnamenti dei Principi
del Foro che, quando
qualcuno voleva aprire
dei procedimenti disciplinari
contro colleghi, per
vicende familiar – sentimentali,
ricordavano che
gli avvocati si giudicano
dalla cintola in su.
Sarebbe troppo facile richiamare
questi principi,
ma è accertato che il fatto
è avvenuto in difesa della
‘Magica’: e allora, forse,
tutto ciò non rientrerà
nella dignità della toga,
ma da tifoso urlo “Non
toccate più la Roma!!!”.
Di Romolo Reboa
Avvocato del Foro di Roma
|
|
|
|
| |
|