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Famiglia: Le convivenze ed il sistema famiglia
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Posted by InGiustizia on Wednesday, November 28 @ 18:06:52 CET
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I temi: tutela dei figli, del lavoro, successione
Tema di cronaca in
questi giorni, per la
ripresa dei lavori
della Commissione Giustizia,
lavori che prevedono
la calendarizzazione delle
audizioni delle Associazioni
di “categoria”.
Per i giuristi una ulteriore
occasione, per fare il punto
dello stato dell’arte, si è
presentata con il Convegno
organizzato dall’Associazione
Forum Familiae
dal titolo “Le regolamentazioni
delle unioni
civili dai Dico ai Cus” che
si è tenuto il 20 ottobre
presso l’auditorium della
nostra Cassa di previdenza.
Mai come in questa occasione
la discussione della
giornata ha mostrato il divario
che esiste tra una
impostazione di studio del
problema che tragga dalle
esperienze della “clinica”
di ogni giorno la propria
fonte rispetto al punto di
vista dei “tecnici del ministero”
che si occupano
della questione anche per
risolvere un richiesta della
politica.
La differenza tra le due
posizioni può essere riassunta
con una battuta, non
è prospettando la via di un
riconoscimento pubblico
di una unione che si risolvono
le problematiche di
ogni giorno delle coppie
di fatto; queste aspettano
dal mondo del diritto, la
soluzione di inaccettabili
sperequazioni come quelle
ancora esistenti nella tutela
dei figli, nella tutela del
lavoro prestato in favore
dell’azienda familiare,
nella successione a titolo
particolare nel godimento
di un immobile e nell’affermazione
di una diretta
voce in capitolo nell’ambito
della tutela dei diritti
in caso di ricovero in
ospedale.
Non è formalizzando sic
et simpliciter l’esistenza
di una relazione che si risolveranno
gli aspetti appena
citati.
Al contrario la formalizzazione
delle unioni di fatto,
che è il caposaldo logicogiuridico
sul quale si fondano
tutte le ipotesi di
riforma allo stato, rischia
di divenire uno slogan
vuoto di ogni efficacia sul
piano della tutela dei diritti.
Riconoscere forme attutite
di diritto al mantenimento,
di diritti successori, di diritti
di assistenza sanitaria
lasciando poi che siano le
strutture sanitarie a disciplinare
i singoli casi è un
modo di immaginare la
Legge che crea solo aspettative
e, ove posto in essere,
un groviglio di contenzioso
che non risolverà
quelli che già oggi sono le
richieste che provengono
da chi ha scelto, o si trova
per un periodo, a convivere
con un altro soggetto,
senza sottostare ad un vincolo
matrimoniale.
Di Giorgio Vaccaro
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