Con la collocazione
dell’opera monumentale
che ha titolo
“La Porta della Giustizia”
dell’artista Maria Cristina
Carlini, negli spazi demaniali
antistanti la sede della
Corte dei Conti
Con la collocazione
dell’opera monumentale
che ha titolo
“La Porta della Giustizia”
dell’artista Maria Cristina
Carlini, negli spazi demaniali
antistanti la sede della
Corte dei Conti, Sezione
Regionale di Controllo per
la Lombardia, situati nel
cuore della città di Milano,
si dà avvio al progetto unitario
curato dall’illustre storico
dell’arte Prof. Carlo
Franza, che vedrà il posizionamento
di altre opere
monumentali in siti pubblici
italiani e stranieri. L’artista,
ormai conosciuta in Italia e
all’estero per le sue sculture-
installazioni che sono
l’espressione più vera del
contemporaneo per la com-
mistione di materiali, dalla
terra al ferro, è da anni apparsa
agli occhi della critica
internazionale come una
delle figure più significative
dei nostri tempi.
L’installazione monumentale
permanente è curata dal
Prof. Carlo Franza, illustre
storico dell’arte, che firma
anche il testo, dal titolo
“LA PORTA DELLA GIUSTIZIA
/ OPERA MONUMENTALE
”, per il volume
edito dalle Edizioni Verso
l’Arte della Collana Grandi
Eventi.
Scrive CARLO FRANZA:
“Dopo la prima collocazione
dell’opera monumentale
“Fortezza” sul piazzale antistante
l’Archivio Centrale
dello Stato a Roma in Piazzale
degli Archivi di Stato,
Maria Cristina Carlini vive
la sua seconda stazione culturale
di un percorso che si
fa sempre più vitale, esplorando
quasi lo spazio del
mondo, lo spazio delle città,
e poi lo vive articolandovi
nel suo interno costruzioni,
installazioni e spesso grandi
opere. Esiste una sorta di
metafora, di segno inequivocabile
di vita,di giustizia,
di appartenenza al mondo
dei giusti, capace di smuovere
coscienze, e di ricercare
verità, anche distanti e
profondamente diverse.
Essa diventa simbolo forte,
emblema, vessillo, distintivo
sociale, poi credo evangelico
per i credenti e per
gli uomini di buona volontà,
ma anche colonna
portante di quel diritto
romano, tale da
averla mossa all’esecuzione
di un’opera
monumentale. Così la
“Porta” vive tra terra
e cielo, esprime e reclama
la giustizia degli
uomini e la giustizia
divina.
Lo spettatore che vi
gira intorno,la osserva,
la vive nei suoi
ordini di grandezza, e per
questa sua posizione irradia,
emana flussi forti di
speranza, per chi cittadino
del mondo è in transito su
questa terra, per chi aspetta
un verdetto di giustizia, e
per chi anela di vedere un
mondo più giusto.
Sarà in mostra fino al 18
Ottobre 2008.