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Attualità: Lo sciopero bianco dei cancellieri e i processi lumaca
Posted by InGiustizia on Monday, February 09 @ 17:46:06 CET
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E' scontro aperto con la Camera Penale. Intanto si inaugura l'anno giudiziario



Non è servita neanche l'inaugurazione dell'anno giudiziario per stabilire una tregua e trovare una transazione con i cancellieri e i funzionari amministrativi che continuano lo sciopero bianco presso il Tribunale di Roma. La Camera Penale non si è risparmiata in questa battaglia per difendere dai disagi che ne stanno derivando, avvocati e cittadini.
Nei prossimi giorni i sindacati uniti hanno annunciato una manifestazione che si terrà fuori Montecitorio.
Intanto continua l'applicazione rigida, da parte dei dipendenti, dei codici di procedura penale e civile che prevede solo alle parti processuali di visionare gli atti medesimi e che, in questi giorni, sta generando interminabili file agli sportelli di tribunali e procure. Ed è proprio su questo punto che la Camera Penale di Roma ha ribadito che i principi invocati a sostegno della protesta , tutela della privacy e i limiti di accesso ai dati sensibili trattati dagli uffici giudiziari romani, sono radicalmente errati. Ora il problema non è tanto stabilire chi abbia ragione, quanto risolvere al più presto la controversia.
Pena la paralisi e l'aggravamento di uno stato di emergenza della macchina giudiziaria già sin troppo evidente. Il Governo è alle prese con l'ennesima riforma della giustizia, ma nel frattempo la situazione peggiora. I'processi- lumaca' e le loro conseguenze continuano a fare dell'Italia la maglia nera della giustizia europea.
Questa l'indicazione giunta da Strasburgo in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario della Corte europea per i diritti umani. A fornire il quadro della situazione, dati alla mano, e' stato lo stesso presidente della Corte, Jean-Paul Costa, il quale ha ricordato che ''per l'Italia il numero della cause pendenti e' di 4.200 contro le 2.500 della Germania e le 1.289 della Gran Bretagna. Sto paragonando Paesi con un numero di abitanti simile, circa 60 milioni'' ha osservato Costa. 'Il motivo principale di questa differenza, e non è una sorpresa - ha poi aggiunto - è che nel caso dell'Italia c'e' un alto numero di ricorsi che riguardano la lunghezza dei processi, in particolare in ambito civile, ma non solo''. ''Qualche anno fa - ha ricordato Costa - quando fu introdotta la legge Pinto'' che dal 2001 prevede l'indennizzo di coloro che sono state vittime di 'processi-lumaca' ''fummo fiduciosi'' sulla possibilita' che la situazione si potesse sanare. Ma negli ultimi anni la Corte ha ricevuto un numero crescente di ricorsi legati proprio all'applicazione della legge Pinto.
''In genere i ricorrenti si rivolgono a questa Corte - ha detto ancora Costa - perche' gli indennizzi dati dai giudici italiani sono piu' bassi di quelli che darebbe Strasburgo oppure perche' vengono dati in ritardo''. Ancora nel 2008 la lentezza dei processi e' stata la causa di 51 delle 82 condanne inflitte dalla Corte all'Italia. E sull'insieme delle 4.200 cause pendenti ben 2.600 riguardano i 'processi- lumaca'. Tra le violazioni commesse dall'Italia anche quelle del diritto al rispetto della proprietà privata, (otto condanne), della vita privata e familiare (tredici condanne) e dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo che riguarda la proibizione di trattamenti inumani e degradanti. Evidentemente manca un impianto ed un sistema di regole che tutti reclamano, ma che poi diventa difficile realizzare nel momento in cui ciò significa dover scendere a compromessi e quindi dover eventualmente fare rinunce: avvocati, magistrati, funzionari compresi. E il cittadino ormai lo ha capito sin troppo bene.

Maria Serra

 
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