Mav, fa pagare
Quando il boss ha detto che sarebbe passato al Consiglio
dell’Ordine perché non gli è arrivato il bollettino MAV per pagare la quota annuale, mai avrei pensato di vederlo impelagato in una questione
istituzionale. Però, è così, ormai lo si sa, con l’Avvocato Romolo Reboa è difficile programmare come andrà a finire la giornata, c’è sempre una deviazione, una notizia che coglie al volo, un’informazione che fa saltare tutti i programmi.
«Il bollettino MAV non mi è arrivato. Potrebbe cortesemente farmi avere il duplicato o il numero di riferimento onde pagare il contributo
2009?». Esordisce così l’Avv. Reboa, il Funzionario Amministrativo gli dà risposta tutt’altro che accondiscendente, quella che fa scatenare la bagarre: «Avvocato non è possibile. Il numero del MAV è in possesso della Banca, può pagare con bonifico bancario». E lì scoppiò il casus
belli!.
L’Avvocato Reboa ricorda al funzionario che il manifesto dell’Ordine, a firma del Consigliere
Tesoriere, impone che il pagamento dei contributi avvenga solo tramite MAV. E poi lo stesso Avvocato, che è anche un revisore contabile di enti pubblici, incomincia a domandarsi e domandare
i motivi per i quali la convenzione tra Ordine e
Banca non preveda che il primo abbia inserito nel proprio computer il numero di MAV di ogni singolo iscritto, onde poter ovviare con una semplice
telefonata alla più ordinaria delle disfunzioni, ossia
una lettera che il servizio postale non ha recapitato. Una chiacchierata con il Tesoriere,
un apprezzamento da parte dell’Avvocato per l’iniziativa di adottare il MAV come formula di pagamento, ma con la ferma richiesta di conoscere
come mai la convenzione tra Banca e Ordine non
prevedesse la conservazione di tale dato nei sistemi informatici dell’Ente. Baci, abbracci
e cordialità e poi, al ritorno a studio la comunicazione della segretaria che il cortese funzionario dell’Ordine ha comunicato all’Avvocato
Reboa il suo numero di MAV. Egli immediatamente
paga. “Io spero che il problema si sia risolto. Ma
no! Arriva la nuova mazzata: «Vuole che faccio l’articolo, perché non ha ricevuto risposta sui motivi per cui la convenzione tra Banca e Ordine
non prevedesse l’inserimento dei dati nei sistemi informatici». A questo punto dire:
«MAVa a fa… Ordine e Avvocato
Reboa» è d’obbligo.
Roberto Gallucci