Gli avvocati chiedono l'intervento della polizia
Professionisti sul piede di guerra contro le prevaricazioni ed i soprusi cui quotidianamente sono sottoposti in via Teulada 28-40. Molte le lamentele e le denunce dei professionisti circa la situazione insostenibile che ormai gravita all’esterno degli uffici del Giudice di Pace. Come noto, per poter iscrivere a ruolo una
causa o per la notifica di un atto, gli avvocati e i
praticanti di Roma devono iniziare la loro giornata
dalla mattina presto con la distribuzione dei famigerati numeretti per la gestione della fila. E questa è routine quotidiana presso gli uffici di via Teulada. Ma non solo, negli ultimi mesi, sulle file addirittura è nata una sorta di speculazione, fatta di sopraffazioni, arroganza, e agenzie che dietro lauti compensi fanno ciò che non hanno potuto fare “i comuni mortali”. Senza contare le gravissime disfunzioni degli Uffici del Giudice di Pace determinate dalla assoluta insufficienza del personale amministrativo in servizio, carente del 50% rispetto alle necessità e dalla irrazionale
distribuzione dei giudici sul territorio, con enormi differenze dei carichi di lavoro da ufficio a ufficio. Dunque una situazione a tal punto degenerativa e paralizzante per il corretto svolgimento dell’attività
forense che ha richiesto l’intervento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che nella persona del Presidente Cassini ha sporto denuncia
alle Autorità di Polizia affinché vengano effettuati
degli accertamenti riguardo le sopraffazioni
quotidianamente subìte dai dipendenti degli avvocati, posti nella materiale impossibilità di svolgere personalmente adempimenti di
cancelleria. Di seguito riportiamo integralmente
e fedelmente la denuncia in questione, augurandoci
che condotte illecite e situazioni deplorevoli come quelle che ogni giorno avvengono presso
gli uffici di via Teulada e che ledono l’attività forense abbiano fine.
Carmen Langellotto