Notificazioni oggi e domani
Nella vita professionale
di tutti gli avvocati
romani c’è sempre
stato, almeno per una volta, da
affrontare una “iniziazione”
temuta ed inevitabile: la consegna
in notifica di un atto
giudiziario. Ben conosciamo
le snervanti attese dell’ormai
famigerato Ufficio Notifiche
Esecuzioni Protesti della Capitale.
Nonostante il trasferimento
degli ufficiali giudiziari
dalla vecchia dimora di via
Poma alle nuove strutture edificate
nel cortile della ex caserma
Cavour di via Lepanto,
il servizio non è risultato affatto
migliorato.
File interminabili fronteggiano
ancora le “casse” davanti
alle quali si affannano, tutti i
giorni, anziani avvocati, giovani
praticanti, scrupolose segretarie
ed infaticabili addetti
di agenzie. Appena oltre il
freddo vetro degli sportelli,
opera un esercito di ben 478
addetti (così quantificato secondo
la pianta organica determinata
dal D.M. 8 marzo
2007), impegnati in tutte le
funzioni necessarie a far funzionare
una struttura che
garantisce il servizio di
notificazione pedestre
in tutto l’estesissimo
circondario del Tribunale
romano e l’inoltro
extraterritoriale trami t e
l’utilizzo del servizio postale.
Tuttavia, questa “armata” è
quotidianamente decimata da
riduzioni dell’organico disponibile,
con inevitabili ripercussioni
sulla qualità e l’ordinato
svolgimento del servizio
offerto. Ecco dunque perché
dobbiamo inevitabilmente domandarci
cosa ci riservi il futuro.
Non possiamo ignorare
che, nell’UNEP romano, da
tempo non vengono più reintegrate
le risorse umane che
hanno lasciato il servizio, nel
mentre l’inesorabile decorso
degli anni e l’aumento delle
sopraggiunte difficoltà logistiche
(si pensi al divieto di accesso
al centro storico, agli
oneri di parcheggio, all’aumento
del traffico cittadino e
dei costi di trasporto, ecc.)
rendono sempre più difficile
la svolgimento dell’attività
quotidiana degli ufficiali giudiziari.
In questo scenario,
esiste un disegno di legge delega
(Atto del Senato n° 749) presentato
il 5 giugno 2008 ed intitolato “Delega al
Governo per la istituzione
e la regolamentazione della
professione intellettuale di
ufficiale giudiziario”. Questo
disegno di legge mira a valorizzare
la professionalità dell’ufficiale
giudiziario, affiancando
alla sua attuale identità
la futuristica figura dell’“ufficiale
giudiziario-libero professionista”.
Ma davvero ci
domandiamo- avremo gli ufficiali
giudiziari come i notaio,
con studi e strutture proprie?
E davvero siamo pronti
ad una tale rivoluzione? Personalmente,
stento a credere
che come dichiarato da esponenti
sindacali “almeno il 60
per cento degli ufficiali giudiziari
vedano di buon occhio
questa riforma”. È ovvio che
molto dipenderà da cosa una
tale prospettiva possa prevedere
concretamente, quali sarebbero
le funzioni esclusive
attribuite al nuovo “ufficiale
giudiziario-libero professionista”,
quali gli incentivi per chi
opti per la libera professione
e quale collocazione sarebbe
prevista per coloro che
preferiscano restare come
adesso. Al momento, una
buona parte degli ufficiali
giudiziari ha manifestato
forte scetticismo, anche se
da taluni è stata assunta una
prudente posizione (insomma,
nè a favore, né apertamente
contro) in attesa degli
sviluppi del disegno di legge.
Staremo a vedere. Nel frattempo,
da giugno 2009, presso
il Tribunale di Milano sono
state avviate le notifiche on line
degli avvisi di cancelleria.
Dando attuazione alla innovazione
introdotta dal decreto
legge 112/08, adesso il Tribunale
di Milano guida la rivoluzione
nell’inoltro delle comunicazioni
di cancelleria: o con
la preferenziale modalità telematica
sulla CPECPT (la “Casella
di Posta Elettronica Certificata
per il Processo Telematico”),
oppure -de residuocon
la consueta prassi cartacea
ma direttamente presso la
cancelleria. Così, finalmente i
“biglietti” di cancelleria verranno
potranno essere inviati
e ricevuti in tempo reale, senza
rischi di ritardi o smarrimenti.
Poiché i vantaggi per
l’utenza sono senza dubbio
evidenti, appena possibile la
medesima modalità telematica
verrà estesa anche agli altri
uffici giudiziari desiderosi di
imboccare la strada della modernizzazione
e del rinnovamento
dell’attività giudiziaria
e forense. Il risultato raggiunto
del tribunale milanese si
pone quindi non come un traguardo
ma una tappa del processo
di semplificazione e
qualificazione dei servizi giudiziari,
percorso già intrapreso
e che necessita di essere
proseguito con estrema chiarezza
e forte determinazione.
Alessandro Graziani
Avvocato del Foro di Roma