Il gabbiano
Il gabbiano di Cechov
continua ad essere un'opera
rappresentata e
amata da attori di diverse
generazioni. La grande
umanità di Cechov, con il suo vissuto quotidiano, le
frasi dette e, soprattutto il
non detto, lascia registi ed
interpreti liberi di cercare
sfumature nascoste tra le
pieghe delle vicende dei
personaggi e dar loro un respiro
personale, garantendo
una libertà espressiva e artistica
che solo la delicatezza
di uno scrittore come Cechov
riesce a garantire. Ogni rappresentazione offre
una lettura originale e una
coloritura che affascina il
pubblico. Nelle storie cechoviane
non ci sono eroi,
non ci sono né vinti né vincitori.
Tutti i suoi
personaggi vivono
episodi della propria
vita colti in un momento
di particolare
drammaticità, raccontati
con un rispetto
delle emozioni ed
un'assenza di facili
giudizi che li rende
profondamente umani
e vicini alla vita di
ognuno di noi. Anche
quando il gesto estremo
del suicidio palesa
la sconfitta, come
nel caso di Costantin,
percepiamo il volo
complicato del gabbiano,
travolto da un
vento ingovernabile, che
non vuole dimostrare a
niente e a nessuno la superbia
dell'essere alato, ma soltanto
lasciare il suo messaggio
d'amore per l'aria e il
cielo. Il gabbiano muore
perché i propri figli possano
sopravvivere cibandosi della
sua carne, e continuare a
volare, nonostante i venti
avversi.
Clotilde Spadafora