Intervento del presidente OUA
Nella sede dell’Aula
Magna della Cassazione,
è stato siglato il
‘Patto Per la Giustizia e per i
Cittadini' il 10 luglio scorso.
L'iniziativa, lanciata il 5 Maggio
in occasione della "Giornata
Nazionale della Giustizia", si
è finalmente concretizzata con
la sigla del patto, cui hanno
aderito l'Associazione Nazionale
Magistrati, l'Organismo
Unitario dell'Avvocatura, l'Associazione
Magistrati Corte dei
Conti, A.N.M.A., C.O.N.M.A,
l'Associazione Dirigenti Giustizia,
Uilpa-UIDAG, FLP, RdBCub,
e l'Associazione Avvocati
e Procuratori Dello Stato. «I
rappresentanti delle magistrature,
dell'avvocatura, dei dirigenti
e del personale amministrativo,
impegnati quotidianamente
nel settore-giustizia, nell'esclusivo
interesse del buon
funzionamento del servizio per
il sistema-Paese, sottoscrivono
un PATTO PER LA GIUSTIZIA
E PER I CITTADINI proponendo
al Governo un progetto condiviso,
che dimostra la possibilità
di far funzionare la giustizia
in un paese civile e di fornire
un servizio rapido ed efficiente,
in grado di garantire
agli utenti il diritto alla "ragionevole
durata" dei processi civili
e penali». Tra i punti qualificanti
del patto quindi figurano:
investimenti adeguati, riconoscimento
professionale del
personale e formazione, nuove
assunzioni, informatizzazione
del servizio e un nuovo modello
organizzativo, norme che effettivamente
snelliscano le procedure
e una nuova geografia
giudiziaria, la reinternalizzazione
di tutti i servizi essenziali,
come la verbalizzazione e
l'assistenza tecnica informatica.
A tal proposito abbiamo intervistato
il presidente Oua,
Maurizio de Tilla per avere un
Suo commento in merito alla
sottoscrizione del Patto.
Presidente, il 10 luglio u.s. è
stato siglato il “Patto per la
giustizia e per i cittadini” perché
e come è nato il progetto?
L’OUAha firmato convinta, insieme
all’ANM e alle altre
componenti del mondo giudiziario,
il Patto per la giustizia e
per i cittadini. Intervenire sulle
procedure è utile e necessario
ma non è sufficiente: talora, anzi,
le continue modifiche delle
norme processuali possono
produrre più danni che vantaggi.
Per evitare ciò occorre intervenire
subito sulle disfunzioni
dell’organizzazione giudiziaria.
L’avvocatura intende cooperare
positivamente per il rinnovamento
dell’apparato dell’amministrazione
della giustizia.
La macchina giudiziaria non
fornisce purtroppo un servizio
efficiente ai cittadini. Le cause
sono molteplici: carenze di risorse
economiche e di organici,
improduttività dell’attività giudiziaria,
ritardi nella informatizzazione
degli uffici, remore
al processo telematico, carenze
di quadro ordinamentale, procedure
amministrative burocratizzate,
commistione di ruoli tra
giudici ed avvocati, e via dicendo.
Nel passato è stato un errore
grave quello di porre l’avvocatura
fuori dai soggetti protagonisti
degli interventi di risanamento
della macchina giudiziaria.
Per risolvere i problemi
dell’organizzazione giudiziaria
si è fatto cenno solo ai capi e dirigenti
degli uffici giudiziari, al
C.S.M., ma nessun riferimento
è stato fatto all’apporto positivo
dell’avvocatura.
Quali i punti salienti del
Patto?
Nel patto per la giustizia l’OUA
ha inserito espressamente la
riforma dell’ordinamento forense
per rendere ancora più
compiuta e rigorosa la propria
attività. A viva voce nel convegno
di Fermo si è chiesto ai parlamentari
presenti di superare le
contrapposizioni e varare rapidamente
una riforma bipartisan
dell’ordinamento forense. Occorre
una legge moderna e adeguata
ai tempi ma, soprattutto,
occorre modificare la Costituzione
che già riconosce la parità
di ruolo tra magistratura e
avvocatura nel processo, senza
però citare quest’ultima esplicitamente
e dare concretezza a
quest’affermazione.
Altri punti essenziali del Patto
sono:
1) l'ammodernamento della
macchina giudiziaria, attraverso
nuove norme che snelliscano
le procedure, come di
recente avvenuto per la giustizia
amministrativa, nonché un
nuovo modello organizzativo
che metta al centro l’efficacia
del servizio offerto alla cittadinanza;
2) l’istituzione di una
magistratura “non togata”, che
deve essere resa uniforme e
selezionata con rigore all’accesso,
garantendo alla stessa
dignità ed adeguato trattamento
retributivo-previdenziale.
E’ molto importante, inoltre,
prevedere un sistema di incompatibilità
assoluta tra funzione
giudiziaria e libera professione,
nonché una formazione
adeguata ed efficienti
strutture logistico-organizzative;
3) risorse adeguate per il
funzionamento degli uffici, un
progetto concreto di informatizzazione
– che porti allo
snellimento delle procedure
attraverso le notifiche telematiche
ed il processo telematico
completo – ed una appropriata
formazione per il personale;
Interventi che richiederanno
un massiccio investimento
di risorse economiche. In
tempi di crisi economica,ciò
sarà possibile?
Il primo obiettivo è spendere
meglio e bene, senza sprechi e
senza improduttività. Bisogna,
inoltre, reperire ulteriori
risorse economiche per completare
adeguatamente gli organici.
Infine, Presidente, a quando
il confronto con il Governo?
A settembre è in programma
un incontro di tutti i firmatari
del Patto con il Governo.
Carmen Langellotto