La giustizia e la sua architettura
Olocausto di se la
“ G i u s t i z i a ” i n -
ciampa e cade nel
suo andare umano nella
causa di sfratto dal palazzo
dove ha sede.
Il complesso equilibrio dei
suoi sistemi è in difficoltà
per quel divenire oltre i rifiuti
che, ora, anche all’interno
del palazzo, sono
concreti ed evidenti.
L’oggi non ha domani se
ciascuno non sa leggere le
pandette per un mondo che
è una polis impazzita…….
per colpa di chi?
La “Giustizia”, che gia altrimenti
ha sofferto nella sua
architettura evidente, nel
palazzaccio, deve trovare
maggior fondamento, ora,
sul punto di rottura.
QUINDI:
La “Giustizia” (oltre la
diatriba che sta soffrendo
all’interno col duello giudiziario
tra Magistratura e
Avvocatura per l’acquisizione
di spazi nel “palazzaccio”..?!),
ora sclerotizzata
ed inquinata dalla
perdita dei suoi contenuti,
deve ridefinirsi in un dialogo
etico di legalità.
La bilancia, che puntella,
nei suoi equilibri, i valori
della “polis”, sembra
sia una stadera mercificante
i vantaggi di una
società atomica.
Per questo la Giustizia,
di per se stessa punto evidente
della metafora nella
dispersione degli spazi
e dei tempi, diviene coscienza
operativa e provocatoria.
Per questo i sottoscritti
chiedono che, (nella disponibilità
–esistenza di
locali che possono essere
“ritrovati”, anche in concreto
proprio oltre i non ottimali
uso degli stessi, nello
squilibrio delle funzioni
rispetto ai risultati) nel
“palazzaccio”, abbia anima
e si stabilisca quanto
è sottoscritto e firmato per
uno spazio riconosciuto e
non appesantito da con-
Isottoscritti magistrati, avvocati
chiedono che negli
spazi del “palazzaccio”
sia formalizzata la costituzione
di un’area culturale
operativa con eventi di comune
accordo azionati per
restituire piani di lavoro alla
“Giustizia”.
CAMERA DELL’UNIONE
CULTURALE
ANTIATOMICA
DEGLI OPERATORI
PER LA FUNZIONE
GIUSTIZIA
trapposte gestioni di potere.
Il concorso di una cosciente
comune partecipazione
alla gestione della
Giustizia deve essere, significativamente,
in progressione
per costruire una
cultura nella quale i più
giovani ritrovino la motivazione
di lavoro.
Gli organi di rappresentanza
istituzionali della
Avvocatura e della Magistratura
hanno autorità e
mezzi, per realizzare innovativamente
questa pagina
nuova, accettando questo
contributo nei termini
di lavoro, non solo culturale
e provocatorio.
Giovanni Lombardi
Avvocato del Foro di Roma - www.viapanisperna.com