Ciao Bartolo ci mancherai....
Bartolo Gallitto se ne è
andato improvvisamente
lo scorso agosto
lasciando un grande vuoto
in tutti coloro che l’hanno conosciuto.
Generazioni di avvocati
“di destra” - alcuni,
oramai, non più giovanissimi
- hanno avuto in Bartolo Gallito
un riferimento politico e
professionale costante. Hanno
conosciuto l’avvocato determinato
e rigoroso, il politico
coerente e convinto dei valori
ai quali si ispirava, l’amministratore
pubblico la cui
moralità assoluta era pari alla
competenza con cui trattava i
temi complessi dei quali si
occupava. Durante il periodo
in cui fu membro del Consiglio
Superiore della Magistratura
- momento iniziale di numerosi
“tormenti” della storia
giudiziaria italiana - seppe,
sempre, con il suo equilibrio,
la sua saggezza e la sua grande
onestà intellettuale individuare
sintesi e soluzioni da
tutti apprezzate. Ma Bartolo
non fu soltanto uomo pubblico
rigoroso, fu per molti giovani
avvocati di…qualche
anno fa, la guida affettuosa e
paziente, il compagno di indimenticabili
giornate e lunghe
conversazioni, la memoria di
eventi che pur appartenendo
ad un passato lontano facevano
e fanno ancora parte del
patrimonio morale di molti.
Indimenticabili le cene dopo
le lunghe riunioni del CIDAF.
Due scuole di pensiero si contrapponevano
allora…eravamo
agli inizi degli anni
’70……doveva essere il CIDAF
un’associazione di tutela
di tutela dei principi fondamentali
ai quali si deve ispirare
l’Avvocatura ovvero una
struttura in grado di proporre,
grazie al numero ed alla autorevolezza
dei suoi iscritti, soluzioni
nuove e più efficienti
per rendere più agevoli le attività
professionali?
Alcuni sostenevano, e Bartolo
era tra questi, che la nostra associazione
doveva costituire
una sorta di monito costante
alla Avvocatura perché rammentasse
l’importanza del
proprio ruolo ed i principi ai
quali doveva sempre ispirarsi.
Altri, invece, immaginavano
il CIDAF come strumento di
stimolo alla realizzazione di
più efficienti servizi dei quali
potersi giovare per rendere
meno gravosi gli impegni con
i quali ogni giorno gli Avvocati
erano costretti a confrontarsi.
Coloro che immaginavano
il CIDAF come luogo di discussione
delle complesse tematiche
che attraversava
l’Avvocatura, venivano affettuosamente
tacciati di “nostalgismo”
e veniva fatto loro
presente che il mondo cambiava
velocemente e che l’avvocatura
non poteva che adeguarsi.
Forse non erano nel
torto quelli che proponevano
impegni verso la modernizzazione
e l’adeguamento dei
servizi….ma è altrettanto vero
che se ancora molti di noi
vivono con passione ed orgoglio
la professione, questo è
anche frutto di quelle appassionate
discussioni sul ruolo
sociale dell’avvocato e sul
suo impegno per la tutela di
valori e principi. Quando i temi
di maggiore attualità ad
una certa ora, fatalmente, si esaurivano la conversazione
con Bartolo diventava allora
più emozionante ed appassionata.
Ci parlava della sua giovinezza,
della guerra che aveva
vissuto sempre in prima linea,
del patriottismo di tanti
giovani che, ben sapendo quale
sarebbe stato l’epilogo di
quella drammatica avventura,
avevano deciso di scegliere la
fedeltà alle idee nelle quali
avevano creduto. E, soprattutto,
ci parlava del suo comandante,
il leggendario comandante
della X MAS, Junio Valerio
Borghese. Mancherà a
tutti noi il sorriso di Bartolo, la
sua ironia, il suo garbo, la sua
straordinaria capacità di minimizzare
ogni difficoltà ricordando
che se lui che proveniva
da un mondo che aveva dovuto
affrontare mille complessità
e mille ostacoli era ancora
inserito attivamente nella
realtà, ciò significava che ogni
problema poteva essere risolto
e che bisognava guardare
avanti continuando a fare ciò
che si credeva giusto. Addio
Bartolo, amico indimenticabile,
ci mancherai!
Avvocato Giuseppe Valentino
Senatore della Repubblica