Giorni felici
Ha molto coraggio Winnie, la protagonista del testo di Beckett. Una cinquantenne che appare sepolta fino alla vita in aride zolle di terra e che continua a parlare ad un marito distratto, mentre la terra le arriverà alla gola. Le parole sono gambe e braccia , la fantasia e l’immaginazione sono gli occhi che vedono altri orizzonti lontani. La forza di comunicare rende possibile resistere e continuare a vivere.
Non è un caso che Beckett abbia scelto una donna per raccontare la fatica di aprirsi al mondo, di far sentire la propria voce, ridotta ad unica mobilità possibile. E non è un caso neanche che abbia pensato a dare l’età di cinquant’anni a Winnie, Un’età che segna un passaggio profondo nella vita di una donna. L’aridità delle zolle di terra fotografa una realtà biologica che non corrisponde all’inaridirsi del pensiero, dei sentimenti, della volontà di esserci, comunque.
Winnie porta alla luce radici nascoste sotto la terra, che sarebbero inutili se lei non le desse voce. Non basta l’impossibilità di muoversi a frenare la voglia di vivere e a raccontarla.
Un testo che parla alla testa delle donne, con rispetto e lucidità. Non contempla la rappresentazione di un corpo da desiderare e possedere, ma illumina l’immensa capacità seduttiva del sogno e della parola
Di questi temo ce n’è veramente bisogno.
Clotilde Spadafora