Facebook: la nuova frontiera degli studi informatici
Si sa, la pubblicità è l’anima
del commercio,
e, se poi si considera
che face book è ormai considerato
il social network
più diffuso (e più visitato), il
connubio è inevitabile. A
questo treno che corre a folle
velocità, si sono agganciati
anche gli studi legali; si
badi bene, gli scopi sono
molteplici, non solo azioni
di marketing muovono questa
iniziativa, bensì anche la
possibilità di scambiarsi
opinioni, consigli pratici,
aprire forum, insomma in
poche parole per espandere
e sviluppare la professione e
la professionalità dello studio
legale. Poiché grazie alla
facilità e alla intuitività
del social network, far giungere
alle masse le proprie
idee e/o opinioni risulta un
compito molto più agevole
di quanto non lo fosse non
più di qualche anno fa.
Infatti Facebook “pullula”
di gruppi, l’iscrizione ai
quali dà la possibilità agli
studi legali di diffondere in
nuovi spazi (altrimenti irraggiungibili)
i concetti più profondi del sistema giustizia.
Attenzione, però, non è
tutto oro ciò che luccica.
Ogni medaglia ha il proprio
retro. L’utilizzo di questa
tecnologia, ha causato al
mondo giuridico non pochi
problemi; è notizia recente
infatti, riportata dal Financial
Times, di un tribunale
australiano che ha stabilito
la possibilità di utilizzare
Facebook come mezzo di
notifica nei confronti di imputati
irreperibili ma iscritti
al social network. Fondamentale
poi non sottovalutare
il rischio che l’attività
svolta dagli studi legali sul
portale possa ledere la
privacy dei propri
clienti e non solo.
Bisogna quindi prestare bene attenzione
a cogliere i soli vantaggi del fenomeno, che
consentano di
utilizzare il social network
che vanta il maggior numero
di accessi giornalieri per
raggiungere giovani e non,
al fine di diffondere e sviluppare
la conoscenza del
mondo giuridico, la quale
non risulta più “ingabbiata”
tra studi legali, notarili, aule
di tribunale e facoltà universitarie,
ma libera di raggiungere
spazi molto più aperti
ove il confronto e la discussione
non incontrano “paletti”
o rigidi formalismi.
Vincenzo Morelli