Concorso 350 magistrati ordinari
Un ennesima conferma della scarsa
considerazione che ricopre, ad oggi,
la professione forense è rinvenibile nel
bando di concorso per magistrato ordinario
recentemente decretato dal Ministero della Giustizia.
Il Ministero, infatti, in caso di parità di merito tra
candidati ha posto i seguenti criteri preferenziali: il
numero dei figli a carico; l’aver prestato servizio di leva o lodevole servizio nelle amministrazioni pubbliche; la minore età. Nessun riferimento all’abilitazione alla professione forense! Risulta impresa veramente ardua cogliere la ragione
per cui un candidato, che sia stato sotto le armi o che sia stato impiegato presso una pubblica amministrazione, debba essere
considerato maggiormente idoneo allo svolgimento della carriera di magistrato rispetto a chi eserciti, magari da anni e con l’abilitazione al patrocinio innanzi alle Magistrature superiori,
un’attività professionale in campo giuridico.
Questa è la triste condizione dell’Avvocatura italiana, la quale, per l’ennesima volta, ha perso una valida occasione per riaffermare il proprio prestigio.
Roberto Gallucci
Avvocato del Foro di Roma