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Formazione: La gestione del tempo
Posted by Costanzo on Tuesday, December 28 @ 16:07:56 CET
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Normalmente quando si pensa alla formazione di un professionista nel settore legale, sia che si tratti di un avvocato, di un magistrato, di un notaio, o di un qualsiasi altro operatore del diritto, le regole sono sempre le stesse: buoni studi, uno o più “maestri” affermati, impegno costante, aggiornamento continuo.



Normalmente quando si pensa alla formazione di un professionista nel settore legale, sia che si tratti di un avvocato, di un magistrato, di un notaio, o di un qualsiasi altro operatore del diritto, le regole sono sempre le stesse: buoni studi, uno o più “maestri” affermati, impegno costante, aggiornamento continuo.
Tutto importantissimo, ma non basta. Le capacità di un buon professionista vanno poi applicate nella vita quotidiana e nei rapporti con le persone, siano esse i clienti od altri “utilizzatori finali” di questo sapere così faticosamente conquistato.
Parlare in pubblico in maniera efficace, condurre al meglio una riunione di lavoro, perseguire i propri obiettivi, organizzare uno studio legale secondo criteri manageriali, e soprattutto organizzare la propria giornata in modo da svolgere con soddisfazione e senza ansia i vari compiti professionali, e, perché no, anche trovando lo spazio giusto per la famiglia, lo sport, lo svago, ecc, sono tutte cose che non si imparano durante un normale corso di studi.
Normalmente però chi sa fare tutto questo ci appare dotato di “una marcia in più”, di un qualcosa di irraggiungibile che si possiede per doti naturali.
Invece sono tutte cose che si imparano, sono competenze personali che possono essere, analizzate, approfondite ed acquisite.
A tutti sarà capitato di essere tormentati da una scadenza, da un orario previsto per una riunione importante, e di sentirci non abbastanza preparati.
Spesso la soluzione in questi casi è sempre la stessa: nottate in bianco, salto del pasto od al massimo panino veloce, caffè a litri, ecc.
Ci sono altri modi per risolvere il problema.
Chiediamo la soluzione ad un esperto: il dr. Mauro Mauruzj, esperto in sviluppo risorse umane, Amministratore delegato della Master Wheel Associati (Società partecipata IRI Management).
D) Dr. Mauruzj, quante volte abbiamo sentito - o pensato noi stessi - la classica frase: «ci vorrebbero le giornate di 48 ore», o più semplicemente quante volte diciamo «non ho tempo»; esiste un rimedio?
R) Il rimedio non solo esiste, ma si può apprendere; si chiama appunto Gestione del Tempo ed è una disciplina manageriale di decisiva importanza, oggetto di studi e di corsi specifici.
Tutti siamo sottoposti ad urgenze od emergenze, e riusciamo a superarle tirando fuori le nostre doti personali. Per migliorare la nostra risposta in queste circostanze ci si può allenare, ad esempio controllando lo stress. Il discorso si fa più interessante quando ci si chiede: «perché l’emergenza?». La risposta più frequente è: «dipende dal mio lavoro, è fisiologico ». Ebbene, questo in realtà è solo l’inizio: questo è il dato di partenza uguale per quasi tutti noi professionisti. Chi ha, infatti, problemi di gestione del tempo? Chi ne ha in abbondanza o chi ritiene di averne poco? Per tutti esiste una “fisiologia” delle emergenze. E’ da qui che si parte per cercare di migliorarsi. Infatti esistono varie necessità, alle quali corrispondono vari comportamenti. Ad esempio: i comportamenti reattivi, cioè non pensati: si reagisce semplicemente allo stimolo, senza scegliere; oppure i comportamenti proattivi: prima della reazione la mente riflette e formula una scelta. E’ evidente che tutti subiamo dei condizionamenti, delle pressioni, ma la nostra riuscita in queste situazioni-limite dipende non tanto da quale imprevisto od evento ci arriva addosso, ma da come sapremo reagire a questo evento e la “risposta” dipende dalla nostra preparazione in proposito. E’ sempre possibile quindi formulare delle scelte, ed incidere conseguentemente sulla realtà assumendosene le responsabilità.
D) Dr. Mauruzj lei ci sta dicendo quindi che la fatidica frase «e che altro potevo fare» può essere evitata?
R) Nella maggior parte dei casi si tratta di un alibi, di un’autogiustificazione che diamo a noi stessi.
D) E tutto questo che rapporto ha con la gestione del tempo? Può suggerirci una sorta di sistema per risolvere con successo le emergenze?
R) Le emergenze si verificheranno sempre. L’obiettivo è abbassare la loro frequenza. Per far questo occorre prepararsi, quindi aumentare la nostra efficienza al riguardo. Non esiste un sistema, né un trucco speciale; i trucchi sono contromosse specifiche che ognuno di noi impara con l’ esperienza.
Occorre pianificare. Passare dall’organizzazione del singolo pomeriggio all’organizzazione settimanale, mensile, ed alla lunga scadenza. Fissare obiettivi a lungo termine.
Gli americani, sempre efficaci nelle figure metaforiche, parlano di “logica dell’aquila”: volare alto, per vedere in prospettiva, passando dall’efficienza (logica del breve termine) all’efficacia (logica del lungo termine, per il conseguimento dell’obiettivo).
L’obiettivo finale è la cosiddetta eccellenza, cioè la qualità complessiva degli obiettivi conseguiti. Tutto ciò che viene eseguito bene viene eseguito una sola volta: non occorre rifarlo.
Sembra un lusso, ma fa risparmiare tempo. Ed il tempo è un bene prezioso.
Risparmiarlo vuol dire poterlo dedicare a noi stessi, alla famiglia, in altre parole alla qualità della nostra vita.

Di Costanzo Dario
Avvocato del Foro di Roma

 
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