Massimo Tabacchiera, Presidente "Roma Servizi per la Mobilità"
Il 1° gennaio 2010 è nata la nuova azienda del trasporto pubblico di Roma. La “nuova”
Atac gestisce tutte le modalità di trasporto
pubblico della città di Roma: bus, tram e metropolitane.
Questo nuovo assetto ha lo scopo di integrare,
efficientare e migliorare l´offerta e la qualità dei trasporti pubblici della Capitale.
A tal proposito abbiamo intervistato MassimoTabacchiera, Presidente della storica azienda capitolina, nominato nel 2008, proprio alla vigilia
della fusione tra i tre soggetti pubblici del trasporto
romano. Tabacchiera, che ha alle spalle esperienze di successo nel campo imprenditoriale, è stato tra l’altro a capo dell’Unionmeccanica del Lazio, prima di assumere la presidenza della Federlazio, associazione delle piccole e medie imprese.
Nel gennaio scorso dalla fusione di Atac, Metro e
Trambus è nata la nuovaazienda del trasporto
pubblico di Roma. Questo nuovo assetto per integrare, efficientare e migliorare l´offerta
e la qualità dei trasporti pubblici della Capitale, che sovente incontra il malcontento dei romani. Quale il Suo impegno in tal senso?
La volontà e il percorso che porteranno a modelli
evoluti di trasporto pubblico, con alti contenuti
qualitativi e tesi all’impatto ambientale zero
sono stati già tracciati dal Piano per la mobilità
sostenibile approvato dall’amministrazione comunale.
La riorganizzazione societaria del TPL ne costituisce atto fondante e premessa indispensabile.
In questo quadro l’agenzia Roma Servizi per la
Mobilità sarà fedele ispiratrice e al tempo stesso
garante dell’attuazione di tutte le azioni, i progetti e la programmazione in grado di raggiungere obiettivi all’altezza delle ambizioni del nuovo disegno di Roma Capitale.
Questo è il mio impegno come presidente dell’Agenzia: lavorare con Atac Spa per offrire
sempre di più ai cittadini la piena capacità di movimento, restituendo un valore ai tempi,
alla libertà di spostamento e alle opportunità
che il mezzo pubblico offre per vivere meglio e
responsabilmente la propria città.
Presidente, quali difficoltàvive il trasporto
pubblico a Roma? E quali sono le soluzioni
che ritiene necessarie per risolvere il congestionamento della città?
Le difficoltà le sintetizzerei in un’equazione:
tempi di percorrenza, velocità del mezzo pubblico,
efficacia di penetrazione del servizio uguale a disagi e scelta del mezzo privato.
Ma dietro a questa equazione semplicistica ci sono
difficoltà oggettive e concause. Tra queste la
pianta urbanistica della città, una rete metropolitana insufficiente, la scarsa integrazione ferrogomma, l’insufficienza di parcheggi di scambio.
Che si accompagnano alla presenza record di auto
private e, perché nasconderlo, ad abitudini lontane
da un approccio responsabile alla mobilità.
Dall’individuazione dei problemi derivano le soluzioni a lungo termine come il potenziamento
delle metropolitane, il disegno di una nuova rete
tranviaria e la realizzazione di infrastrutture che
consentano l’integrazione dei sistemi di trasporto
pubblico, la chiusura dell’anelloferroviario, i corridoi
della mobilità. In attesa che nei prossimi anni
questi interventi cambino il volto della grande mobilità, da subito stiamo mettendo in atto quelle
politiche che riguardano la mobilità sostenibile, la
territorialità del servizio, l’efficienza e un’adeguata
informazione che rappresenta la prima porta
d’accesso al mezzo pubblico. Senza tralasciare
le caratteristiche fondamentali del servizio che
restano la regolarità e il comfort.
Si parla spesso di trasporto sostenibile. Quale
l’impegno dell’Azienda in questa direzione? Il trasporto sostenibile consiste innanzitutto nel
mettere in campo strumenti e azioni capaci di
sostenere una nuova cultura della mobilità: le esigenze dell’individuo che riescono a sposare quelle della comunità, a partire dal rispetto dell’ambiente e delle regole. Così il bike sharing per coprire il primo e ultimo miglio , il car sharing, il car pooling, i mezzi ad emissione zero, le ztl, la progressiva pedonalizzazione del Tridente
sono importanti leve di promozione di una
mobilità più responsabile e capillare.
Infine, la neo Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini ha dichiarato che bisogna
dare ai cittadini, ai lavoratori e ai giovani che
studiano un servizio di trasporto pubblico che
abbia la dignità di essere chiamato tale.
La sua proposta per il governo della Regione
Lazio prevede una vera e propria rivoluzione:
cambiare l’assegnazione delle risorse di bilancio
a partire da quelle destinate alla mobilità, che nel Lazio sono di gran lunga inferiori a quelle di altre regioni d’Italia.
L’intento è sviluppare un sistema di trasporto
integrato, che migliori il servizio spostando sempre
di più la mobilità dal mezzo privato al mezzo pubblico. Cosa ne pensa?
Ci troviamo di fronte a una vera e propria inversione di tendenza che mette al centro le esigenze del cittadino e responsabilizza al massimo le istituzioni. La questione delle risorse è centrale, come sono centrali le politiche di integrazione, a partire da quella tariffaria, dei sistemi in una Regione dove Roma catalizza il 70% degli spostamenti. Per arrivare a questo ci si dovrà necessariamente porre anche il tema dell’integrazione dei supporti di pianificazione
strategica per generare, oltreché un “pensiero” e una visione condivisi, anche una capacità progettuale unica.
Carmen Langellotto