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Etica: Fotogramma sul mondo
Posted by InGiustizia on Thursday, August 05 @ 17:34:34 CEST
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L'ordine, la legge e la giustizia

I“media” fanno informazione dilagando in ogni personale spiaggia di ciascuno imprigionando i fatti secondo la personale gratificazione del potere.
Le notizie poi ci raggiungono colorando i fatti politici e sociali, la crisi ecologica del pianeta e dei sistemi economici finanziari, con i sapori del gossip arricchendo così la confusione che è la chiave dell’entropia sociale.
I giornalisti, sono gli irresponsabili gestori del maggior potere dell’informazione calibrata sugli squilibri di una regressione sociale in atto di cui la Stampa è la cartina di tornasole.
Il secondo principio della termodinamica rivela l’entropia come indice di degradazione di un sistema fisico e l’umanità è, nell’intero paese mondo, alle colonne di Ercole.
Infatti, nelle complessità della realtà del nostro mondo, in analogia di verifica, il secondo principio rivela il degrado dei sistemi sociali e dei rapporti umani che, così svolgendosi sino all’azzeramento antropico (cioè fuori quadro di quello che è il vivere sociale), corrisponderebbero alla fine della società civile, cioè dell’umanità tutta.
La consapevolezza di questo può determinare un colpo di reni, per risalire dal fondo in cui sembra precipitare il mondo intero che implode nelle sue architetture viziate?
Quale che sia infatti la partecipazione al vivere comune, alla polis, quali che siano i mezzi, (e i luoghi), con cui il consorzio umano vive e costruisce la realtà, la cicloide del tempo è negativa. Ognuno infatti, ignorando questa realtà, è giunto a saccheggiare il mondo-pianeta terra, antropologicamente dovuto alla specie umana come territorio di scambio e riconoscimento.
Questo, nella incapacità della umanità di rigenerarsi per una nuova stagione, è l’ innesco pronto per crisi non più reversibili.
Una specie animale ha dilagato sul pianeta, ed ha rotto gli equilibri che sono da ritrovare nella continuità di un dialogo che si deve riproporre in primo luogo ogni giorno,in ogni luogo.
Il dialogo normalizza all’ordine ed alla legalità le diverse forme di culture e di civiltà gia impegnate in un antagonismo antropico ed è una regola di necessità evidente. .La regola è da ritrovare come giustizia nella compartecipazione al vivere sociale, quale la società determina. La legalità si forma, vive e si attua, punto per punto,secondo le norme che la legge, dei diritti e dei doveri, dispone per restituirla alla polis come ordine.
In Italia specificatamente la riforma dei codici di rito e di merito si pone, quindi, come prioritaria anche nella semantica e nella nomenclatura delle norme che devono omologare una realtà sociale che si trasforma. La bilancia della giustizia si deve realizzare in concreto per quell’equilibrio che la società, nel suo ordine dovuto e percepito, deve al cittadino. Questa funzione è delegata ad ognuno nel suo ordine e, nello specifico agli addetti ai lavori:giudici e avvocati. In questa geometria di rapporti, che in concreto sono una polis vivibile nell’etica di una conoscenza che ha coscienza del divenire ordinata-mente, si riaprirà un orizzonte per la società. Il tempo virtuale delle sempre più complesse virtuosità tecnologiche della scienza non può imprigionare, dentro i suoi schermi, il tempo dell’umanità. Questa costruisce la storia, che si modellizza in ognuno nella speranza, proiettata verso il migliore dei mondi possibili, ed allora, oggi, sembra evidente che il modello della realtà comune debba essere nella legalità, come dominio delle complessità culturali non risolte, perché la polis, ora pianetaterra tutto, possa vivere ancora.
In una architettura della polis nella forma desiderata da ciascuno: nell’equa probabilità delle risorse alla vita e per la sua qualità, nessuno escluso. La cultura giuridica deve trovare nuovi equilibri tra il diritto da riaffermare ed i modi attraverso i quali può gestirlo: la centralità è sempre, però, la legalità come funzione di riconoscimento.
Il giunto cardanico della politica (arco di volta della società) può essere ridimensionato e lubrificato da una giustizia positiva per quella maggiore intelligenza che può permettere quella sterzata (o colpo di reni) richiamata all’inizio di questa riflessione. Per questo una ragione consapevole si arma del diritto per dare spazio ad un tempo diverso per l’umanità oltre una possibile nuova Hiroscima.

Giovanni Lombardi
Avvocato del Foro di Roma - www.viapanisperna.com

 
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