La pancia non è uguale per tutti
Quando si tratta dei
propri soldi l’attenzione
è massima,
per gli altri poco importa.
Con veemenza e malcelata
ipocrisia i Magistrati si sono
sollevati contro i tagli ai
loro stipendi di dipendenti
dello Stato, superprotetti e
superpagati, anche se è vero
che sono una risorsa importante,
ma credo non la
sola.
Quando si tratta di decidere
delle spese di lite per gli
avvocati nei processi la discrezionalità
è volatile come
i titoli di borsa. Tariffe
fissate con decreto, spese
documentate, adempimenti
dovuti, compimenti istruttori
risultanti dal fascicolo
d’ufficio, tutta carta straccia.
Si decide secondo un
criterio umorale, con valutazioni
unilaterali, del tutto arbitrarie. La compensazione
delle spese segue le previsioni
meteorologiche, il
lavoro dell’avvocato è un
optional; è fatto per sport,
una sorta di passatempo,
ma ….. Evviva, anche i
Magistrati hanno una pancia, la loro ed a volte molto pronunciata.
Scusate dimenticavo, per
completezza di informazione,
va detto che si preoccupano
dei giovani Magistrati
e dei giovani avvocati chi si
preoccupa? Forse quando
decidono sulle spese di lite
verificano l’anno di nascita
del difensore. Sembra che
la pancia non è uguale per
tutti, come invece la legge.
Ovviamente l’Organismo
Unitario della Avvocatura
(l’eminente organo politico
degli avvocati) è latitante.
Basta firmare il Patto per la
Giustizia, qualche convegno
e via.
Carlo Priolo*
Avvocato del Foro di Roma