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Internet: Giudici sotto osservazione su Facebook
Posted by InGiustizia on Thursday, August 05 @ 17:57:51 CEST
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Le nuove frontiere della contestazione

Il social network più cliccato, Facebook, non deve essere considerato esclusivamente un luogo d’incontro tra adolescenti in cerca di qualsivoglia “emozione”, ma anche, e soprattutto, un valido strumento per creare dei blog ove tutti possano esprimere liberamente le proprie opinioni. Tra i gruppi più interessanti non può non essere segnalato “E’ un gruppo nuovo che conta già più di 2000 iscritti. Qui non vi sono “fans” ma solo utenti che in qualche modo gridano ciò che nell’ormai lontano 1987, ben l’80% degli italiani scrisse su una scheda nel celebre referendum. Le discussioni all’interno del gruppo sono tutte indirizzate verso una comune opinione: la necessità di una legge che conceda ai cittadini un valido strumento di reazione avverso gli errori commessi dai giudici nell’espletamento delle loro funzioni.
È bene ricordare, infatti, che successivamente al referendum del 1987 fu approvata la c.d. “legge Vassalli”, la quale, a parere anche di alcuni giudici, risulta discostarsi, e non di poco, dal risultato referendario. Nessuno vuole negare la delicatezza della materia (la necessità, cioè, di tutelare l’autonomia del potere giudiziario), ma la soluzione non può essere Le nuove frontiere della contestazione Giuosdsiecriv aszioontet os u Facebook di VINCENZO MORELLI I n t e r n e t quella di “chiudere gli occhi” dinanzi a macroscopici errori dei giudicanti. Secondo il testo della L. 117/1988, il cittadino leso nei suoi diritti da errori dovuti a dolo o colpa grave dei magistrati può essere risarcito dallo Stato, il quale può, a sua volta, rivalersi sul giudice entro il limite di un terzo di annualità dello stipendio. Poco, troppo poco, per sanzionare chi, nel delicato compito di giudicare, spesso causa dei danni incalcolabili alle vite umane.

 
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