L’iniziativa di raccolta delle firme per il «Manifesto
contro il mandato d'arresto europeo e per la difesa
dei diritti civili» sta proseguendo con successo,
raccogliendo il consenso di notevoli personalità sia tra gli
avvocati ed i magistrati, che tra gli accademici ed i giornalisti.
L’iniziativa di raccolta delle firme per il «Manifesto
contro il mandato d'arresto europeo e per la difesa
dei diritti civili» sta proseguendo con successo,
raccogliendo il consenso di notevoli personalità sia tra gli
avvocati ed i magistrati, che tra gli accademici ed i giornalisti.
Tra le numerose firme in calce al manifesto spiccano
quelle del magistrato Carlo Alberto Agnoli, dell’avvocato
presidente dell’Unione Camere Penali Ettore Randazzo, dei
docenti Massimo De Leonardis e Andrea Dalledonne, i giornalisti
Robi Ronza e Piero Vassallo. «Giuristi, giornalisti,
docenti, scrittori, uomini del mondo politico, nell’illustrare
le ragioni del loro impegno civile invitano i cittadini italiani,
tutti, ad approfondire il grave tema del mandato di arresto
europeo, la cui portata epocale è stata sino ad oggi misconosciuta,
quando non occultata, dai media. Le considerazioni
che seguono, impongono anche una seria riflessione sull’attuale
processo di costruzione dell’Europa e sui rischi derivanti
dalla incombente approvazione di una costituzione europea.
Costituzione che sottrarrebbe definitivamente enormi
settori di potere alle sovranità nazionali, senza rispettare, nel
caso del nostro Paese, le rigorosissime procedure previste
dall’articolo 138 della Costituzione italiana a tutela della
ponderatezza e della democraticità di ogni modifica costituzionale
».