E’ forse uno dei periodi
più impegnativi
per il
Presidente della Cassa Forense,
l’avvocato De Tilla.
Dopo le vicende interne
relative alla riforma dello
statuto dell’ente, l’agenda
sembra essere fitta di impegni
per affrontare le
questioni ora più delicate:
la difesa dell’autonomia
della Cassa, i problemi
come la totalizzazione e la
doppia tassazione, le prossime
elezioni nella Cassa.
E’forse uno dei periodi
più impegnativi
per il
Presidente della Cassa Forense,
l’avvocato De Tilla.
Dopo le vicende interne
relative alla riforma dello
statuto dell’ente, l’agenda
sembra essere fitta di impegni
per affrontare le
questioni ora più delicate:
la difesa dell’autonomia
della Cassa, i problemi
come la totalizzazione e la
doppia tassazione, le prossime
elezioni nella Cassa.
Ma andiamo con ordine.
D) Presidente de Tilla,
uno degli argomenti più
dibattuti relativamente
alla Cassa Forense è la
modifica del suo statuto.
Può illustrarci gli aspetti
salienti di tale riforma?
R) La riforma dello statuto
è un passaggio fondamentale
dell’evoluzione
della Cassa. Si tratta in
sostanza di una serie di innovazioni
poste in essere
per garantire stabilità, efficienza,
capacità di governo
e partecipazione e che
riguardano specialmente
gli organi: il Comitato del
Delegati, il Consiglio di
Amministrazione, la
Giunta e il Presidente.
Tra le novità più importanti
che si possono segnalare
ci sono quelle relative
al Comitato dei Delegati:
il numero dei componenti
è stato fissato, invariabilmente,
a ottanta.
Peraltro i prossimi Delegati
verranno eletti sulla
base del nuovo regolamento
elettorale attuativo
dello statuto riformato.
Per il Comitato sono stati
previsti nuovi poteri, tra i
quali occorre annoverare
l’elezione diretta del Presidente
della Cassa tra i
propri componenti, garantendo
in questo modo più
partecipazione.
Ci sono cambiamenti anche
per il Consiglio di
Amministrazione, che non
sarà più formato da nove
membri, bensì da undici:
il Presidente della Cassa
ed altri dieci eletti direttamente
dal Comitato dei
Delegati.
Anche la Giunta è stato
rinnovata: il numero dei
componenti passa da tre a
cinque, da eleggere tra coloro
che fanno parte del
Consiglio di Amministrazione.
Infine, è stata prevista la
possibilità di un terzo
mandato per il Presidente
della Cassa, al fine di offrire
più stabilità.
D) Quali sono stati i
punti di forza della sua
presidenza?
R) La Cassa Forense è diventata
progressivamente
una vera e propria «casa
degli avvocati», un punto
di riferimento per tutti i
legali.
Dal settore della previdenza,
le attività della
Cassa si sono ampliate
anche ad altri campi quali,
per esempio, l’assistenza
sanitaria integrativa
mediante la polizza
gratuita per gli iscritti,
l’assicurazione professionale,
l’informatizzazione,
i servizi, il supporto all’aggiornamento
e agli
eventi culturali dell’avvocatura.
Bisogna poi citare
le numerose convenzioni
stipulate dalla Cassa e
che si rivelano di ausilio
agli avvocati nel normale
svolgimento dell’attività
professionale.
Ma la Cassa non ha solo
offerto o favorito l’offerta
di servizi, ha anche svolto
un ruolo forte a beneficio
dell’avvocatura tutta
ed a garanzia della stabilità
della previdenza: proprio
perché ora la Cassa
gode di una forte autonomia,
ha risposto ad attacchi
politici e pubblici, ha
difeso gli interessi della
categoria quando necessario.
E’ per questo che
oggi gode di grande attenzione.
Naturalmente, l’attività
della Cassa Forense, in
questo senso inquadrabile
nel contesto generale dell’AdEPP,
l’Associazione
degli Enti di Previdenza
Privati, è stata quella di
difendere l’autonomia di
tali enti, e dunque di se
stessa, da ogni rischio di
ricondurre la loro gestione
sotto una logica pubblica.
D) Il percorso di riforma
pensionistica intrapreso
dal Governo può
incidere negativamente
sulla previdenza forense?
R) La previdenza forense
necessita della massima
autonomia, per questo la
riforma non incide negativamente
nella misura in
cui fa salvo questo principio.
D) Nel prossimo futuro
quali saranno le questioni
più importanti da
affrontare?
R) In linea generale, la
Cassa si muove sempre
nel senso di garantire
l’autonomia normativa,
gestionale e organizzativa
dell’ente stesso ed ottenere
equi regimi fiscali.
L’impegno dunque, è
quello di evitare di subire
interventi realizzati secondo
criteri dirigistici,
che costituirebbero veri e
propri passi indietro.
Tra le varie questioni si
devono evidenziare in
maniera puntuale almeno
due temi che meritano la
massima attenzione: prima
di tutto il regime della
totalizzazione, rispetto al
quale è necessario intervenire
per rendere la normativa
compatibile con
l’esigenza di salvaguardare
gli equilibri finanziari
degli enti privatizzati; poi
il meccanismo della doppia
tassazione, inteso come
sistema a causa del
quale il prelievo incide in
maniera significativa, ed
iniqua, sia sui rendimenti
delle gestioni che sulle
pensioni erogate. Si calcola
che il prelievo fiscale
arriva al 60% delle
prestazioni finali erogate.
D) Quali sono i suoi auspici
per le prossime elezioni
della Cassa?
R) Mi auguro che venga
riconosciuto il lavoro ben
fatto da questo Comitato
dei Delegati, e che contemporaneamente
venga
fatto largo ai giovani, alle
nuove e consistenti generazioni
di avvocati che
costituiscono il futuro
della categoria e che apporteranno
sicuramente
nuova energia.
Spero anche che venga
fatta una scelta all’insegna
della stabilità per
proseguire il cammino fin
qui effettuato.