Le dieci liste dei candidati
alle elezioni laziali
per la Cassa Forense
hanno presentato
qualche novità interessante
che fa riflettere sulla fragilità
e la temporaneità delle
alleanze e degli schieramenti
interni di un’avvocatura
che va a tali elezioni lacerata
da un quesito: quanti candidati
sono in eleggibili o,
meglio, erano persino incandidabili?
Le dieci liste dei candidati
alle elezioni laziali
per la Cassa Forense
hanno presentato
qualche novità interessante
che fa riflettere sulla fragilità
e la temporaneità delle
alleanze e degli schieramenti
interni di un’avvocatura
che va a tali elezioni lacerata
da un quesito: quanti candidati
sono in eleggibili o,
meglio, erano persino incandidabili?
Infatti, in dipendenza dell’art.
6 ter del D.L. 112/03,
convertito nella L. 180/03,
«non possono candidarsi ai
rispettivi consigli dell’ordine
e alla carica di rappresentanti
della Cassa alle
elezioni immediatamente
successive all’incarico ricoperto
». La norma ha il fine
di evitare il cosiddetto «voto
di scambio».
Si è già formata giurisprudenza
che chiarisce che si
tratta di incandidabilità (e
non ineleggibilità) e che la
norma è pienamente in vigore.
Orbene, basta leggere
i nomi sia dei candidati nelle
varie liste sia dei Commissari
di Esame di Avvocato
nelle sessioni precedenti
l’attuale consultazione
per comprendere come molti
voti potrebbero risultare
sprecati.
Passando dalle polemiche
giuridiche a quelle politiche,
la sorpresa la sorpresa della
tornata è stata la lista 7
“UIF - Unione Italiana Forense”.
Questa associazione,
nata vari anni fa della fusione
di CIDAF, AIF e
AGIFOR, e da anni inattiva
era considerata dalla massa
degli avvocati morta e sepolta.
La lista UIF è divenuta
un casus belli in quanto
gli avvocati simbolo di tale
associazione si rinvengono
sparpagliati nelle varie liste,
tra le quali una, che per i
nomi dei candidati, ben potrebbe
essere identificata
come quella dell’Unione
medesima. Stiamo parlando
della lista “Praevidentia”,
che ha quale capolista l’alfiere
dell’UIF alla Cassa
Forense, l’avv. Dino Valenza.
Viceversa gli uiffini avv.ti
Sgromo e Nesta si sono
candidati con Federico Bucci
nella lista “Mondo forense”,
anche se in occasione
di altre elezioni c’era stata
battaglia tra Bucci e Nesta,
mentre l’avv. Carlo Testa,
leader dell’Agifor, è oggi il
capolista della lista 8 “Previdenza
e sicurezza per ogni
generazione”. In questa lista
è presente l’avv. Ernesto Palatta,
ritenuto una volta vicino
all’Aiga, mentre questa
associazione è comparsa in
alcuni volantini tra gli
“sponsor” della lista 3 “Patto
tra generazioni”.
Un altro avvocato considerato
vicino all’AIGA, Romano
Cerquetti, è finito nella
lista UIF con Manzo.
L’avv. Cosenza, a capo della
lista 1 “Tutela e garanzia
per il futuro”, è andato forse
alla ricerca di nuovi spazi
politici dopo le polemiche
che lo hanno
coinvolto
qualche anno
fa e travolsero
l’intero
Consiglio
dell’Ordine
degli Avvocati
di Roma.
Degna di nota
è infine la
lista “Previdenza&
Previdenza”
di Filippo
Bove e
Felice Fazio. L’avv. Bove è
attualmente vicepresidente
della Cassa Forense.
Occorre notare infine che
molti raggruppamenti hanno
concentrato le proprie risorse
per le elezioni della Cassa
Forense, mentre in rari
casi sono state intraprese
iniziative parallele per le
elezioni suppletivi dell’Ordine
romano.
La lista 8, “Previdenza e Sicurezza
per ogni generazione”,
vede i suoi candidati
lavorare in accoppiata con
quelli per le elezioni suppletive
del Consiglio dell’Ordine
di Roma, con l’avv. Laura
Vasselli ultima nella lista
per la Cassa Forense, ma in
prima fila nella competizione
per l’Ordine. In tale lista
rinveniamo anche la partecipazione
dell’avvocato Settimio
Catalisano. Nella lista
per l’Ordine collegata alla
numero 3, “Patto tra generazioni”,
è degna di nota la
candidatura dell’Avv. Giorgio
della Valle.