La tigre e la neve
Date: Tuesday, December 28 @ 19:17:50 CET
Topic: Articolo


Il titolo del film è “La tigre e la neve”. Il set, dove in questi giorni di fine estate si stanno svolgendo le riprese dell’ultimo lavoro cinematografico di Roberto Benigni, è il “Il Palazzaccio”, ovvero il Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour a Roma, sede della Corte di Cassazione



Il titolo del film è “La tigre e la neve”. Il set, dove in questi giorni di fine estate si stanno svolgendo le riprese dell’ultimo lavoro cinematografico di Roberto Benigni, è il “Il Palazzaccio”, ovvero il Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour a Roma, sede della Corte di Cassazione, concesso alla settima arte prima che la frenetica attività forense cominci di nuovo a brulicare tra i suoi sontuosi meandri. Della trama del film, dei suoi protagonisti non è dato sapere nulla.
Tutta la troupe e l’ufficio stampa rispettano la consegna del silenzio imposta dal regista e dalla casa di produzione, la Melampo Cinematografica.
Allora non resta che spiare ciò che accade sulla location, allestita tra i corridoi del secondo piano del palazzo e l’aula Giallombardo.
Un attore ripete la sua parte prima di iniziare a girare la scena. I figuranti prendono ciascuno la propria posizione. Poi arriva lui, Roberto Benigni. In questa fase della lavorazione è solo regista. Lo si capisce perché non indossa abiti di scena, ma solo una camicia rosso amaranto calzata perfettamente in un paio di pantaloni neri, con un modo di indossare molto più elegante e composto di quello solitamente offerto al pubblico.
Dà gli ultimi consigli all’attore, prima del via alle riprese, poi si guarda intorno e commenta con la troupe la felice scelta dei luoghi: «Beh! Come posto per ambientare la scena di un’udienza mi sembra perfetto, che ne dite?». Operatori, attori, figuranti, truccatori, tutti annuiscono. Fa un giro su se stesso, con lo sguardo in alto a scrutare soffitti e colonne del palazzo. Dallo stupore che manifesta, sembra veda quei luoghi per la prima volta e continua ad apprezzarne le architetture, l’atmosfera che emanano.
Via al primo ciak. La ripresa ha inizio con uno degli attori che, nelle vesti di un avvocato, parlando alterato al cellulare, ricorda al suo assistito – certo Attilio - che l’udienza è fissata per quel giorno e non per il successivo, come questi erroneamente crede, e che se non lo raggiungerà in udienza entro «…tre minuti. Anzi due!», rischierà di essere condannato «…per le false attestazioni del ‘98» e «per aver venduto i beni immobili pignorati».
Attilio è Roberto Benigni.
Con lui nel cast, nella veste di protagonista femminile, l’immancabile Nicoletta Braschi, che è anche produttrice del film.

Di Raffaella De Angelis
Avvocato del Foro di Roma







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