Il testo del nuovo trattato
UE adottata dall’autoproclamatosi
‘costituente europeo’, privo
di alcun mandato popolare
e non incline a volere
referendum sull’eurocostituzione,
è una sorta
di librone dei sacri principi
decisi a Bruxelles che
segna, tra l’altro, la fine
dell’indipendenza della
magistratura italiana.
Il testo del nuovo trattato
UE adottata dall’autoproclamatosi
‘costituente europeo’, privo
di alcun mandato popolare
e non incline a volere
referendum sull’eurocostituzione,
è una sorta
di librone dei sacri principi
decisi a Bruxelles che
segna, tra l’altro, la fine
dell’indipendenza della
magistratura italiana.
Attualmente esiste una
versione del trattato non
ancora firmato, per fortuna,
recante la classificazione
CIG 86/04. Come
recita l’avvertenza nel testo
stesso, si tratta di «una versione provvisoria compilata
a titolo informativo
sotto la responsabilità
esclusiva del segretariato
della Conferenza intergovernativa.
Non impegna
né le istituzioni dell'Unione
europea né gli Stati
membri», e «costituisce la
versione consolidata provvisoria
del documento
CIG 50/03, coi relativi errata
corrige, e dei documenti CIG 81/04 e CIG
85/04 approvati dalla
Conferenza intergovernativa
il 18 giugno 2004».
Cosa c’è scritto di tanto
pericoloso nel documento
CIG 85/04 (che, si noti
bene, non è ‘provvisorio’),
nella versione originale in
inglese? Basta andare a
vedere l’articolo III.174
su Eurojust, che in Italiano
può essere tradotto così:
«…In questo contesto
la legge europea determina
la struttura, il funzionamento,
la sfera d'azione e
i compiti dell'Eurojust. Tali
compiti possono comprendere:
a) l'avvio di indagini penali, nonché la
proposta di avvio di azioni
penali, esercitate dalle autorità
nazionali competenti,
[…]; b) il coordinamento
di indagini ed azioni
penali di cui alla lettera
a); c) il potenziamento
della cooperazione giudiziaria,
anche attraverso la
composizione dei conflitti
di competenza […]».
Lo stesso identico contenuto è presente anche
nelle versioni in lingua
francese e spagnola, ma
non in quella italiana (che
ovviamente sarà quella
diffusa nel nostro Paese e
sulla quale si baserà la
maggior parte delle analisi
e dei commenti), non
originale, nella quale
manca la virgola dopo
«azioni penali» alla lettera
a) dell’articolo III.174.
Si noti che in base all’articolo
I.32 della stessa
‘eurocostituzione’ «la
legge europea è un atto
legislativo di portata generale
», «è obbligatoria
in tutti i suoi elementi e
direttamente applicabile
in ciascuno degli Stati
membri». Invece l’articolo
I-10: stabilisce che «1)
La Costituzione e il diritto
adottato dalle istituzioni
dell'Unione nell'esercizio
delle competenze a questa attribuite hanno
prevalenza sul diritto degli
Stati membri. 2) Gli
Stati membri adottano
tutte le misure di carattere
generale e particolare
atte ad assicurare l'esecuzione
degli obblighi derivanti
dalla Costituzione o
conseguenti agli atti delle
istituzioni dell'Unione».
Insomma, il gioco è fatto:
secondo l’eurocostituzione Eurojust (organo dell’Unione
Europea già istituito
nel 2002) potrà avviare
le indagini penali e
proporre le azioni penali
esercitate dalle autorità
nazionali, potrà coordinare
tali indagini e azioni
penali, potrà risolvere i
conflitti di competenza.
Per dirla in altre parole,
potrà adottare sia decisioni
vincolanti che ‘semplici’
proposte rivolte alle
autorità nazionali, in Italia
alla magistratura che perderà
di conseguenza la sua
indipendenza: un baluardo
posto a difesa dei diritti
dei cittadini. Ciò da solo,
tralasciando gli altri numerosissimi
e gravissimi
pericoli derivanti dall’eurocostituzione,
vale un no
al trattato ‘costituzionale’.
Di Andrea Trunzo