Il testo fa parte di una
trilogia che il Teatro
Stabile delle Marche
dedica a Koltès, autore
francese scomparso al giro
di boa dei quarant’anni.
Il testo fa parte di una
trilogia che il Teatro
Stabile delle Marche
dedica a Koltès, autore
francese scomparso al giro
di boa dei quarant’anni.
Protagonista è Remo Girone,
«cattivo» della Piovra
televisiva.
In un cantiere metropolitano
nella foresta africana,
accompagnato dalla musica
del percussionista
Omar N’diane, spunta dal
nulla un nero misterioso,
che pretende il cadavere
del fratello, morto in un
incidente.
Metaforica richiesta di un
perché si debba morire cadendo
da un’impalcatura,
perduta nella foresta della
logica del profitto, mentre
il ritmo di tamburi che
scandiscono quello del
dolore e del desiderio di
giustizia si fa via via più
vicino.
di Clotilde Spadafora