L’Organizzazione
Mondiale del
Commercio ha
dato ragione a Svizzera,
Giappone, Comunità Europea,
Corea, Cina, Norvegia,
Nuova Zelanda e
Brasile sulla violazione da
parte degli Usa delle regole
sul libero commercio.
L’Organizzazione
Mondiale del
Commercio ha
dato ragione a Svizzera,
Giappone, Comunità Europea,
Corea, Cina, Norvegia,
Nuova Zelanda e
Brasile sulla violazione da
parte degli Usa delle regole
sul libero commercio.
La decisione si riferisce
ad un atto presidenziale
del 5 marzo 2002 che ha
previsto misure di salvaguardia
su 10 gruppi di
prodotti in acciaio, sotto
forma di tariffe supplementari
fino al 30%.
L’Unione Europea ha deciso
contromisure, ossia
dazi, sulle merci USA per
un valore complessivo che
potrebbe arrivare a quattro
miliardi di dollari.