La Regione Lazio ha
ideato e istituito un
Osservatorio per rendere
più trasparente la Pubblica
Amministrazione e soprattutto
per prevenire fenomeni
di degenerazione e
corruzione.
La Regione Lazio ha
ideato e istituito un
Osservatorio per rendere
più trasparente la Pubblica
Amministrazione e soprattutto
per prevenire fenomeni
di degenerazione e
corruzione. Da circa un mese,
infatti, su proposta del
presidente Francesco Storace,
d’intesa con l’assessore
agli affari istituzionali, agli
enti locali e alla sicurezza,
Donato Robilotta, è stato
dato il via libera alla costituzione
dell’Osservatorio
per lo Studio e la Prevenzione
dei Fenomeni Degenerativi
legati all’Attività
Amministrativa di Enti e
Organismi operanti sul Territorio
del Lazio.
Obiettivo dell’iniziativa è
quello di elaborare strategie
politiche dirette alla salvaguardia
della moralità nell’azione
pubblica, anche
mediante indagini conoscitive
sul territorio. L’Osservatorio
provvederà al monitoraggio
dei fenomeni di corruzione
eventualmente presenti
tra le Pubbliche amministrazioni
(PA) operanti nel
Lazio e, in particolare, all’interno
dell’Amministrazione
regionale e degli Enti
dipendenti.
Dopo l’acquisizione dei dati
reali, l’Osservatorio suggerirà
gli interventi necessari,
ovvero: proposte finalizzate
alla repressione e/o prevenzione
del fenomeno (proposte
normative, codice di
comportamento, corsi di riqualificazione);
iniziative
formative per la futura dirigenza
politica e amministrativa;
interventi formativi
presso gli istituti di istruzione;
campagne di sensibilizzazione
rivolte ai cittadini.
Faranno parte dell’Osservatorio:
il Presidente della Regione,
l’Assessore agli Affari
Istituzionali, il Direttore
del Dipartimento Istituzionale.
Inoltre, un rappresentante
ciascuno per le associazioni
degli enti locali, gli Ordini e
collegi professionali, l’Arma
dei carabinieri, la Polizia,
la Guardia di finanza, i
comandi della Polizia municipale
del Lazio. Infine, un
rappresentante delle altre
forze nazionali di polizia e
corpi a esse equiparati operanti
sul territorio del Lazio,
un docente in diritto penale,
un magistrato, un avvocato,
un sociologo, uno psicologo.
Critica l’opposizione
che ha presentato una proposta
alternativa a quella
approvata dalla giunta. Secondo
il consigliere regionale
dei DS, Giulia Rodano,
l'opposizione «in più ha segnalato
una serie di casi su
cui sarebbe molto utile fare
luce e che da tempo sono
all'attenzione del Consiglio
regionale, e ha ribadito il
diritto dei consiglieri regionali
e della pubblica opinione
ad avere documenti e
informazioni che oggi non
sono disponibili, a partire
per esempio dai bilanci delle
Asl».