Non è cosa di tutti
giorni percorrere
l’autostrada in
corsia di sorpasso e trovarsi
davanti all’improvviso
una bestiola abbandonata.
Cosa ancora più
rara è decidere di fermarsi
immediatamente e raccogliere
il nuovo amico a
quattro zampe.
Non è cosa di tutti
giorni percorrere
l’autostrada in
corsia di sorpasso e trovarsi
davanti all’improvviso
una bestiola abbandonata.
Cosa ancora più
rara è decidere di fermarsi
immediatamente e raccogliere
il nuovo amico a
quattro zampe.
Questa è l’avventura capitata
all’avvocato Roberta
Petrone di Roma, amante
degli animali, che ha raccolto
«Brenda» sulla Roma-
Napoli nei pressi di
La Macchia ed ha provveduto
a cercarle un nuovo
padrone.
D) Avvocato, come è andata?
R) Mi trovavo sull’autostrada
in corsia di sorpasso
poco dopo Roma ed a
un certo punto ho visto un
cane che camminava lungo
le barriere protettive.
Non ci ho pensato due
volte e mi sono fermata
per metterla in salvo, per
evitare che fosse investita
o che causasse un incidente.
La cagnolina, che ho
chiamato Brenda, era talmente
spaventata che ho
faticato non solo a farla
salire sulla macchina ma
perfino a farla scendere.
Sicuramente è stata abbandonata
e ho fatto denuncia
immediatamente ai
Carabinieri. Mentre si
parla tanto dei presunti
cani violenti, mi sento di
dire che i veri esseri pericolosi
sono quelli che abbandonano
questi animali.
D) Questa esperienza è
stata una novità per Lei
oppure è già impegnata
a protezione degli animali?
R) Cerco di fare il possibile
a difesa degli animali,
sia come privato cittadino
che come avvocato. Sono
già molto attiva, soprattutto
aiutando i possessori di
cani che hanno subito
maltrattamenti.
D) Gli avvocati in genere
cosa possono fare, sfruttando
le proprie competenze
professionali, per
gli animali e l’ambiente?
R) Naturalmente possono
fornire consulenza ed assistenza
a coloro che hanno
avuto problemi di carattere
legale. Ciò, soprattutto
dopo alcune recenti normative
non è poi così raro.
Non escludo nemmeno
che possa essere costituita
un’organizzazione, formata
da avvocati e altri operatori,
per offrire assistenza
in maniera più efficace
e continuativa. Ce ne sarebbe
proprio bisogno.
D) Credo che ci sia qualche
carenza nel nostro
codice penale che non
permette di assicurare la
giustizia anche nei confronti
degli animali?
R) In effetti sì, esistono
varie carenze ed anche se
recentemente la legislazione
si è mossa in tal
senso, ritengo che siamo
ancora molto lontani dal
traguardo di rispetto e civiltà
che questi esseri viventi
meritano. Oggi dobbiamo
affrontare molti
problemi connessi non
tanto, e non solo, con il
comportamento dei singoli
cittadini, per esempio
quelli che abbandonano o
maltrattano animali, ma
soprattutto della criminalità
organizzata che sfrutta
gli animali per l’alta
redditività di alcune attività
come i combattimenti
clandestini di cani. Si
tratta di un giro d’affari
imponente che richiede
un rapido
aggiornamento
del nostro codice
penale.
In ogni caso, tengo
a sottolineare
che il problema
non risiede nella
mancanza di una
singola norma,
ma nell’impostazione
generale
del nostro ordinamento,
in cui gli animali vengono
visti più come cose
che non come veri esseri
senzienti. Basta pensare
che la loro sottrazione viene
denunciata come «furto
», presupponendo che
siano degli oggetti qualsiasi,
mentre con un attimo
di riflessione si intuisce
che si tratta più realisticamente
di un «rapimento
», visto che sono esseri
viventi!
Ecco, questo sarebbe un
approccio totalmente innovativo
che consentirebbe
globalmente una difesa
efficiente dei diritti degli
animali.
D) Un aggiornamento
costituzionale sarebbe
utile?
R) E’ la mia speranza. Il
riconoscimento costituzionale
degli animali come
esseri senzienti pone in
essere complicate questioni
giuridiche, ma sarebbe
un traguardo che potrebbe
cambiare radicalmente la
vita dei nostri amici animali,
ed in fondo anche la
nostra.