Le recenti votazioni
interne hanno cambiato
il vertice dell’OUA
– Organismo Unitario
Avvocatura – e sarà
l’avvocato Michelina Grillo,
del foro di Bologna, a
guidare l’Organismo nei
prossimi anni. La nuova
presidenza dovrà subito affrontare
alcune questioni
che interessano l’avvocatura
italiana ormai da lungo
tempo, per esempio la
riforma dell’ordinamento
professionale e le divergenze
in tema di rappresentanza
dell’avvocatura.
Le recenti votazioni
interne hanno cambiato
il vertice dell’OUA
– Organismo Unitario
Avvocatura – e sarà
l’avvocato Michelina Grillo,
del foro di Bologna, a
guidare l’Organismo nei
prossimi anni. La nuova
presidenza dovrà subito affrontare
alcune questioni
che interessano l’avvocatura
italiana ormai da lungo
tempo, per esempio la
riforma dell’ordinamento
professionale e le divergenze
in tema di rappresentanza
dell’avvocatura.
Avvocato, quali saranno
le priorità della sua presidenza?
L’attività dell’organismo, e
in primo luogo della neoeletta
Giunta, deve prendere
le mosse dal dettato congressuale
che fissa le linee
guida alle quali ispirarsi
per il prossimo biennio.
Due in particolare quelle
che emergono. In primo
luogo la volontà di contribuire
all’approvazione della
legge quadro di riforma
delle professioni, sulla
scorta del lavoro approntato
dalla commissione Vietti.
E in secondo luogo l’approvazione
del nuovo ordinamento
professionale forense,
che attendiamo ormai
da troppo tempo, e che
si rivela imprescindibile
per consentire agli avvocati
italiani di essere competitivi
nel mercato interno, europeo
e sovranazionale. In
questo contesto, inoltre, devono
trovare una soluzione
anche le annose questioni
relative all’accesso ed alla
formazione degli avvocati.
In proposito è necessario e
ineludibile il richiamo ai
documenti già approntati
dall’Organismo Unitario ed
approvati dall’avvocatura.
Tra l’altro, nella convinzione
di interpretare la volontà
dell’intera Avvocatura, ho
già invitato il Presidente
del Consiglio Nazionale
Forense e quello della Cassa
Forense, a fissare una
serie di incontri per esaminare
insieme tutte le questioni
di attualità. Alla luce
della volontà congressuale,
non sembra meno importante
la costituzione di un
gruppo di lavoro, aperto alla
partecipazione di tutte le
componenti dell’avvocatura,
per l’elaborazione di un
testo di riforma dell’ordinamento
professionale forense,
da sottoporre ad approvazione
nel corso della
Conferenza Nazionale che
pensiamo di programmare
per la prossima primavera.
Soltanto con un agire comune,
caratterizzato da reale,
leale e fattiva collaborazione,
l’avvocatura potrà
interpretare positivamente
il ruolo che le spetta. Come
ho già anticipato nel mio
programma, il rilancio e la
riqualificazione dell’attività
dell’organismo non debbono
fondarsi solo su una più
incisiva azione politica e su
una più attenta affermazione
del ruolo dell’avvocato
nella società, ma anche sull’accentuazione
di un rapporto
costante e fattivo di
interscambio con gli Ordini
e le Associazioni forensi.
In tal senso, infatti, sono
già stati programmati una
serie di incontri a livello
distrettuale o regionale. In
questo primo periodo però,
oltre che ad occuparci delle
normali tematiche di attualità,
una particolare attenzione
sarà rivolta alla creazione
dei contatti politici e
istituzionali necessari per
fare il punto sullo stato delle
riforme, che al momento
non reputiamo soddisfacente.
L’OUA deve riaffermare
le posizioni assunte e gettare
le basi per un’interlocuzione
che deve divenire ancor
più costante e produttiva.
Sotto il profilo interno, la
Giunta ha già pensato ad
un riordino delle Commissioni
dell’Assemblea, nonché
il varo di alcune commissioni
ulteriori, con una
particolare attenzione a
quelle dedicate alla prospettiva
europea e alla dimensione
regionale. Senza
dimenticare la riattivazione
dell’Ufficio Studi, che ora
potrà giovarsi delle intese
che stiamo formalizzando
con importanti realtà quali
il Centro Nazionale di
Informazione e Documentazione
Europea, l’Associazione
Stampa Forense, e il
Centro Studi Marco Biagi.
b) Come intende recuperare
il dialogo con quei
settori dell'avvocatura
che hanno mostrato dissenso
nei confronti dell'Organismo
Unitario dell’Avvocatura?
È noto che da parte di alcuni
non vi è condivisione sul
modello di rappresentanza
politica incarnato dall’OUA.
Si tratta di importanti
componenti dell’avvocatura,
le cui posizioni debbono
responsabilmente venire
considerate, pur nella
consapevolezza che gli avvocati
italiani, come attestano
gli esiti degli ultimi
congressi nazionali, hanno
già chiaramente operato le
loro scelte, affermando l’utilità
e l’irrinunciabilità dell’OUA
per l’affermazione
dell’autonomo punto di vista
dell’avvocatura sulle
questioni della Giustizia.
Non posso quindi non evidenziare
come, malgrado la
presenza di talune posizioni
che appaiono invero più
strumentali ad una autonoma
visibilità che non fondate
su obiettive ragioni di
contrasto e di critica, vi
siano aspetti critici che meritano
di essere attentamente
valutati, nella ricerca di
soluzioni che possano consentire
il superamento di
divisioni, che sono peraltro
più di metodo che di sostanza.
La Giunta in questi
primi giorni si è già incontrata
tre volte per affrontare
queste problematiche in
un’ottica propositiva e costruttiva.
A tale proposito
vediamo con favore le iniziative
in corso di contatto
e di confronto sia con
l’UCPI che con l’AIGA,
nell’ambito di incontri già
programmati con le Associazioni
forensi, nonché
con gli Ordini che hanno
marcato all’attualità una
presa di distanza dall’OUA.
Si sono già registrate
manifestazioni di ampia
disponibilità, come l’incontro
con i presidenti e i
delegati degli ordini del
Lazio, ed inoltre posso anticipare
che una delle prossime
riunioni della Giunta
OUA si svolgerà a Genova
per un serio confronto con
il Consiglio dell’Ordine locale
e tutta l’avvocatura ligure.
c) Quale sono le sue posizioni
rispetto alla riforma
dell'ordinamento forense,
anche tenendo conto delle
pressioni provenienti da
Bruxelles per la revisione
del sistema attuale degli
ordini professionali?
La Giunta ha già manifestato
il proprio impegno a
seguire direttamente l’elaborazione
del testo di riforma.
Nell’intento di poter
giungere ad un testo che
tenga conto di tutte le esigenze
e che realizzi un
punto di equilibrio tra le diverse
visioni di ciò che in
futuro dovrà essere la nostra
professione, la Commissione
di lavoro interna
all’Assemblea sarà affiancata
da un Comitato Scientifico
composto da numerosi
qualificati esponenti dell’avvocatura,
quali alcuni
presidenti degli ordini. Naturalmente
non si potrà fare
a meno di tener conto delle
indicazioni provenienti dalla
Comunità Europea, ma
senza che le stesse possano
condizionare le posizioni e
le scelte che l’avvocatura
italiana riterrà di affermare
liberamente. Se è ineludibile
un ammodernamento
della disciplina delle professioni,
è altrettanto imprescindibile
la riaffermazione
dei principi e dei valori
peculiari della concezione
italiana delle professioni,
che non possono rischiare
di venire travolti da
un’incondizionata «deregulation
», dettata dalla volontà
di aprirsi senza riserve
al mercato.
d) E’ stato da poco approvato
il DdL governativo
sulla riforma del processo
civile, peraltro criticato da
esponenti della magistratura.
Lei cosa ne pensa?
Sulla riforma del processo
civile è in atto un confronto
aperto tra avvocatura e magistratura,
che vede l’OUA
attestato sulle posizioni elaborate
ed espresse a riguardo
già da qualche anno e
che hanno trovato notevole
riscontro nelle proposte
normative sottoposte all’attenzione
del Parlamento. Si
tratta di una nuova impostazione
del processo, che
vede una riconsiderazione
positiva del ruolo dell’avvocato,
alla quale dovrà necessariamente
corrispondere
il massimo impegno della
categoria, nella riaffermazione
dell’importanza di
un’adeguata preparazione e
competenza professionale,
da acquisire e mantenere
mediante idonei percorsi
formativi e di aggiornamento,
e nel recupero di
una più sentita etica della
professione, attraverso il
costante richiamo ai principi
deontologici che la regolano.
Pur nella convinzione
della bontà delle soluzioni
individuate, vi è la massima
disponibilità al confronto,
sia sui singoli aspetti
della prospettata riforma,
che sulle problematiche organizzative
degli uffici giudiziari.
Ogni riforma, per
buona che sia, rischia infatti
di arenarsi laddove all’apparato
organizzativo
non venga restituita efficienza
e razionalità, con
l’impiego di adeguate risorse,
umane e finanziarie. In
questo ambito si collocano
anche le riflessioni sulla
riforma dell’ordinamento
giudiziario e sulla separazione
delle carriere, diffusamente
trattate nei documenti
diffusi dall’OUA in
sede congressuale, i cui testi,
così come tutta l’elaborazione
anche precedente,
sono disponibili sul nostro
sito (www.oua.it).
e) L'OUA intende adottare
programmi per il potenziamento
degli studi
professionali dal punto di
vista tecnologico, anche
nell'ottica di una reale digitalizzazione
della macchina
della Giustizia?
Nell’ambito delle iniziative
che saranno varate in collaborazione
con le altre realtà
dell’avvocatura l’OUA intende
attivarsi per promuovere
ogni forma d’innovazione
che possa consentire
il miglioramento degli standards
qualitativi degli studi
professionali e nel contempo
favorire migliori condizioni
di svolgimento dell’attività.
In questo senso
l’avvento delle moderne
tecnologie anche nel settore
giustizia può comportare
un sensibile miglioramento,
e contribuire alla soluzione
di molti dei disservizi che
ad oggi si riscontrano.
Di Andrea Trunzo