Il nuovo corso dell’avvocatura
Date: Monday, February 07 @ 17:36:55 CET
Topic: 2003


Le recenti votazioni interne hanno cambiato il vertice dell’OUA – Organismo Unitario Avvocatura – e sarà l’avvocato Michelina Grillo, del foro di Bologna, a guidare l’Organismo nei prossimi anni. La nuova presidenza dovrà subito affrontare alcune questioni che interessano l’avvocatura italiana ormai da lungo tempo, per esempio la riforma dell’ordinamento professionale e le divergenze in tema di rappresentanza dell’avvocatura.



Le recenti votazioni interne hanno cambiato il vertice dell’OUA – Organismo Unitario Avvocatura – e sarà l’avvocato Michelina Grillo, del foro di Bologna, a guidare l’Organismo nei prossimi anni. La nuova presidenza dovrà subito affrontare alcune questioni che interessano l’avvocatura italiana ormai da lungo tempo, per esempio la riforma dell’ordinamento professionale e le divergenze in tema di rappresentanza dell’avvocatura.
Avvocato, quali saranno le priorità della sua presidenza?
L’attività dell’organismo, e in primo luogo della neoeletta Giunta, deve prendere le mosse dal dettato congressuale che fissa le linee guida alle quali ispirarsi per il prossimo biennio.
Due in particolare quelle che emergono. In primo luogo la volontà di contribuire all’approvazione della legge quadro di riforma delle professioni, sulla scorta del lavoro approntato dalla commissione Vietti.
E in secondo luogo l’approvazione del nuovo ordinamento professionale forense, che attendiamo ormai da troppo tempo, e che si rivela imprescindibile per consentire agli avvocati italiani di essere competitivi nel mercato interno, europeo e sovranazionale. In questo contesto, inoltre, devono trovare una soluzione anche le annose questioni relative all’accesso ed alla formazione degli avvocati.
In proposito è necessario e ineludibile il richiamo ai documenti già approntati dall’Organismo Unitario ed approvati dall’avvocatura.
Tra l’altro, nella convinzione di interpretare la volontà dell’intera Avvocatura, ho già invitato il Presidente del Consiglio Nazionale Forense e quello della Cassa Forense, a fissare una serie di incontri per esaminare insieme tutte le questioni di attualità. Alla luce della volontà congressuale, non sembra meno importante la costituzione di un gruppo di lavoro, aperto alla partecipazione di tutte le componenti dell’avvocatura, per l’elaborazione di un testo di riforma dell’ordinamento professionale forense, da sottoporre ad approvazione nel corso della Conferenza Nazionale che pensiamo di programmare per la prossima primavera.
Soltanto con un agire comune, caratterizzato da reale, leale e fattiva collaborazione, l’avvocatura potrà interpretare positivamente il ruolo che le spetta. Come ho già anticipato nel mio programma, il rilancio e la riqualificazione dell’attività dell’organismo non debbono fondarsi solo su una più incisiva azione politica e su una più attenta affermazione del ruolo dell’avvocato nella società, ma anche sull’accentuazione di un rapporto costante e fattivo di interscambio con gli Ordini e le Associazioni forensi.
In tal senso, infatti, sono già stati programmati una serie di incontri a livello distrettuale o regionale. In questo primo periodo però, oltre che ad occuparci delle normali tematiche di attualità, una particolare attenzione sarà rivolta alla creazione dei contatti politici e istituzionali necessari per fare il punto sullo stato delle riforme, che al momento non reputiamo soddisfacente.
L’OUA deve riaffermare le posizioni assunte e gettare le basi per un’interlocuzione che deve divenire ancor più costante e produttiva.
Sotto il profilo interno, la Giunta ha già pensato ad un riordino delle Commissioni dell’Assemblea, nonché il varo di alcune commissioni ulteriori, con una particolare attenzione a quelle dedicate alla prospettiva europea e alla dimensione regionale. Senza dimenticare la riattivazione dell’Ufficio Studi, che ora potrà giovarsi delle intese che stiamo formalizzando con importanti realtà quali il Centro Nazionale di Informazione e Documentazione Europea, l’Associazione Stampa Forense, e il Centro Studi Marco Biagi.
b) Come intende recuperare il dialogo con quei settori dell'avvocatura che hanno mostrato dissenso nei confronti dell'Organismo Unitario dell’Avvocatura? È noto che da parte di alcuni non vi è condivisione sul modello di rappresentanza politica incarnato dall’OUA.
Si tratta di importanti componenti dell’avvocatura, le cui posizioni debbono responsabilmente venire considerate, pur nella consapevolezza che gli avvocati italiani, come attestano gli esiti degli ultimi congressi nazionali, hanno già chiaramente operato le loro scelte, affermando l’utilità e l’irrinunciabilità dell’OUA per l’affermazione dell’autonomo punto di vista dell’avvocatura sulle questioni della Giustizia.
Non posso quindi non evidenziare come, malgrado la presenza di talune posizioni che appaiono invero più strumentali ad una autonoma visibilità che non fondate su obiettive ragioni di contrasto e di critica, vi siano aspetti critici che meritano di essere attentamente valutati, nella ricerca di soluzioni che possano consentire il superamento di divisioni, che sono peraltro più di metodo che di sostanza.
La Giunta in questi primi giorni si è già incontrata tre volte per affrontare queste problematiche in un’ottica propositiva e costruttiva.
A tale proposito vediamo con favore le iniziative in corso di contatto e di confronto sia con l’UCPI che con l’AIGA, nell’ambito di incontri già programmati con le Associazioni forensi, nonché con gli Ordini che hanno marcato all’attualità una presa di distanza dall’OUA.
Si sono già registrate manifestazioni di ampia disponibilità, come l’incontro con i presidenti e i delegati degli ordini del Lazio, ed inoltre posso anticipare che una delle prossime riunioni della Giunta OUA si svolgerà a Genova per un serio confronto con il Consiglio dell’Ordine locale e tutta l’avvocatura ligure.
c) Quale sono le sue posizioni rispetto alla riforma dell'ordinamento forense, anche tenendo conto delle pressioni provenienti da Bruxelles per la revisione del sistema attuale degli ordini professionali?
La Giunta ha già manifestato il proprio impegno a seguire direttamente l’elaborazione del testo di riforma.
Nell’intento di poter giungere ad un testo che tenga conto di tutte le esigenze e che realizzi un punto di equilibrio tra le diverse visioni di ciò che in futuro dovrà essere la nostra professione, la Commissione di lavoro interna all’Assemblea sarà affiancata da un Comitato Scientifico composto da numerosi qualificati esponenti dell’avvocatura, quali alcuni presidenti degli ordini. Naturalmente non si potrà fare a meno di tener conto delle indicazioni provenienti dalla Comunità Europea, ma senza che le stesse possano condizionare le posizioni e le scelte che l’avvocatura italiana riterrà di affermare liberamente. Se è ineludibile un ammodernamento della disciplina delle professioni, è altrettanto imprescindibile la riaffermazione dei principi e dei valori peculiari della concezione italiana delle professioni, che non possono rischiare di venire travolti da un’incondizionata «deregulation », dettata dalla volontà di aprirsi senza riserve al mercato.
d) E’ stato da poco approvato il DdL governativo sulla riforma del processo civile, peraltro criticato da esponenti della magistratura.
Lei cosa ne pensa? Sulla riforma del processo civile è in atto un confronto aperto tra avvocatura e magistratura, che vede l’OUA attestato sulle posizioni elaborate ed espresse a riguardo già da qualche anno e che hanno trovato notevole riscontro nelle proposte normative sottoposte all’attenzione del Parlamento. Si tratta di una nuova impostazione del processo, che vede una riconsiderazione positiva del ruolo dell’avvocato, alla quale dovrà necessariamente corrispondere il massimo impegno della categoria, nella riaffermazione dell’importanza di un’adeguata preparazione e competenza professionale, da acquisire e mantenere mediante idonei percorsi formativi e di aggiornamento, e nel recupero di una più sentita etica della professione, attraverso il costante richiamo ai principi deontologici che la regolano.
Pur nella convinzione della bontà delle soluzioni individuate, vi è la massima disponibilità al confronto, sia sui singoli aspetti della prospettata riforma, che sulle problematiche organizzative degli uffici giudiziari.
Ogni riforma, per buona che sia, rischia infatti di arenarsi laddove all’apparato organizzativo non venga restituita efficienza e razionalità, con l’impiego di adeguate risorse, umane e finanziarie. In questo ambito si collocano anche le riflessioni sulla riforma dell’ordinamento giudiziario e sulla separazione delle carriere, diffusamente trattate nei documenti diffusi dall’OUA in sede congressuale, i cui testi, così come tutta l’elaborazione anche precedente, sono disponibili sul nostro sito (www.oua.it).
e) L'OUA intende adottare programmi per il potenziamento degli studi professionali dal punto di vista tecnologico, anche nell'ottica di una reale digitalizzazione della macchina della Giustizia?
Nell’ambito delle iniziative che saranno varate in collaborazione con le altre realtà dell’avvocatura l’OUA intende attivarsi per promuovere ogni forma d’innovazione che possa consentire il miglioramento degli standards qualitativi degli studi professionali e nel contempo favorire migliori condizioni di svolgimento dell’attività.
In questo senso l’avvento delle moderne tecnologie anche nel settore giustizia può comportare un sensibile miglioramento, e contribuire alla soluzione di molti dei disservizi che ad oggi si riscontrano.

Di Andrea Trunzo







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