Storace: «Il Lazio: regione all’avanguardia»
Date: Monday, March 28 @ 00:00:00 CEST
Topic: 2005


Speciale elezioni: intervista al Presidente della Regione Lazio Francesco StoraceDalla giustizia sociale ai diritti dei detenuti. L’impegno della Regione Lazio per le fasce deboli



Nel mezzo della battaglia per la riconferma alla carica di Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace illustra le molteplici iniziative volte a migliorare le condizioni di vita delle categorie più a rischio.
D) Presidente, quali sono gli aspetti più significativi in tema di giustizia sociale nel nuovo Statuto della Regione Lazio?
R) Per ciò che concerne la giustizia sociale, viene sancito il principio di solidarietà e la tutela delle fasce deboli. A questo proposito, quindi, il comma 2 dell’articolo 7 indica nello specifico le tutele e le garanzie per i bambini; riconosce i diritti della famiglia intesa come società naturale fondata sul matrimonio e la sua funzione sociale; favorisce l’integrazione degli stranieri; tutela gli emigrati laziali; agevola le attività delle associazioni di solidarietà e volontariato. E questo si aggiunge al forte lavoro per la tutela della salute, con particolare attenzione ai minori, agli anziani e ai disabili; per il perseguimento di politiche abitative nel rispetto dell’ambiente e del territorio specie per i giovani, le famiglie di nuova formazione, i pensionati e le fasce sociali svantaggiate.
D) Due fasce d’età apparentemente lontane quali l’infanzia e la vecchiaia hanno in realtà qualcosa in comune: la necessità di tutela e di assistenza. Come si è mossa la Regione fino ad ora nei confronti di queste categorie e cosa intende fare nel suo eventuale secondo mandato?
R) Queste due categorie sono sempre state al centro delle nostre azioni di governo.
Per quanto riguarda gli anziani, quella che abbiamo studiato e varato per loro è una novità straordinaria: la carta senior, destinata ai circa centosessantamila pensionati sociali della nostra Regione. Il pensionato sociale, non devo spiegarvelo io, vive con difficoltà, fatica ad arrivare a fine mese. E qualsiasi cosa da pagare è un peso, così come qualche euro risparmiato può essere un sollievo. La carta senior va esattamente in questa direzione, perché consente di viaggiare gratis su bus, metro e treni regionali e dà diritto a sconti nei negozi, nei mercati, e nei supermercati convenzionati: ormai parliamo di più di duemila esercizi commerciali convenzionati. Non solo: per i diecimila pensionati sociali più poveri abbiamo previsto buoni acquisto di novecento euro, sia per il 2004 che per il 2005. Altre due nuove iniziative della Giunta regionale del Lazio mi rendono orgoglioso. La prima è l’adozione di un progetto che si pone un obiettivo ben preciso: non far più pagare ai cittadini del Lazio le medicazioni avanzate o le varie terapie per le piaghe da decubito e le ferite difficili in generale.
Sono felice, poi, di potervi dire che, per mezzo di un’apposita convenzione, la Regione si farà carico del pagamento - con una cifra forfettaria - dei diritti SIAE, per l’esecuzione musicale di brani in occasione delle manifestazioni culturali e ricreative nei centri anziani del Lazio. Non dovranno più pagare per passare momenti in compagnia. Abbiamo ritenuto doveroso, come Regione Lazio, intervenire, affinché non debbano più sobbarcarsi oneri economici per stare insieme, per combattere quello che, per il popolo dai capelli bianchi, è il male peggiore: la solitudine.
Per quanto riguarda l’infanzia, nel nuovo Statuto della Regione Lazio, c’è particolare attenzione alle esigenze dei minori. La Regione, infatti, «riconosce il primato della persona e della vita, tutela i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sanciti dalle convenzioni internazionali nonché il diritto degli anziani ad un’esistenza dignitosa ed indipendente nell’ambito famigliare e sociale».
All’articolo 7 si afferma: la Regione «promuove ogni iniziativa per garantire ai bambini la protezione e le cure necessarie per il loro benessere». Ancora all’articolo 7 si stabilisce che la Regione «opera per realizzare un sistema integrato di interventi e servizi di prevenzione, cura e assistenza socio-sanitaria adeguato alle esigenze della popoLazione e informato al principio del pieno rispetto della dignità della persona e, in particolare, dei minori, degli anziani e dei disabili». Per quello che riguarda, poi, la scuola, sempre l’articolo 7 afferma che la Regione «promuove lo sviluppo dell’istruzione in ogni sua forma e grado, della formazione professionale e della cultura, garantendo il diritto allo studio e la libertà di scelta educativa».
D) La Regione Lazio ha manifestato particolare attenzione per la difesa della parità. Quali sono le diverse iniziative sorte da questa sensibilità?
R) Anche questo aspetto è garantito dal nuovo Statuto dove all’articolo 53 è richiamata la parità dei diritti tra i due sessi: «L’amministrazione regionale, nell’ambito del proprio sistema amministrativo, attua azioni positive per garantire l’effettiva parità di opportunità tra donne e uomini, nel rispetto di quanto stabilito dalla vigente legislazione in materia e dai contratti collettivi di lavoro anche mediante un apposito comitato regionale». A questo si affianca la Consulta femminile per le pari opportunità, organo consultivo, che «opera per la valorizzazione delle differenze di genere e per il superamento di ogni discriminazione diretta. Esercita funzioni consultive e di proposta nei confronti degli organi regionali».
D) Una delle poche regioni che si è attivata concretamente in favore dei diritti dei detenuti è il Lazio. Può fare un primo bilancio dell’attività del Garante dei Detenuti?
R) Il Lazio, in questo campo, è all’avanguardia rispetto alle altre regioni. Il Garante rappresenta un punto di riferimento importante per la tutela di diritti fondamentali e si preoccupa di vigilare e controllare che siano erogate le prestazioni sanitarie, le prestazioni per il miglioramento per la qualità della vita, per l’istruzione e la formazione professionale. Si preoccupa anche che siano fornite le prestazioni volte al recupero, all’integrazione sociale e all’inserimento nel mondo lavorativo degli ex detenuti. E il suo impegno è anche quello, molto importante, di segnalare agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno per i detenuti, intervenendo in caso di omissioni o inosservanze.
In costante collaborazione con la commissione consigliare speciale per la sicurezza, il Garante la invita a vigilare nei casi di violazione dei diritti dei detenuti e propone agli organi regionali gli interventi per contribuire ad assicurare il pieno diritto dei detenuti; il suo lavoro è volto anche alle iniziative concrete di informazione e promozione culturale sui temi dei diritti e delle garanzie dei detenuti. In poche parole, il Garante diventa l’interlocutore principe chiamato ad interloquire con le istituzioni e a dare voce ai bisogni dei detenuti.
D) Un tema che sta a cuore ai cittadini è quello della sicurezza. A tal fine, nell’ambito delle competenze della Regione, quali sono le linee guida della sua Presidenza?
R) La sicurezza è percepita dai cittadini come uno degli elementi principali che incidono sulla qualità della vita. Come Regione, oltre ad aver istituito una Direzione Sicurezza presso l’assessorato competente e ad essersi dotata di un Osservatorio, che produce il Rapporto sulla Sicurezza (una minuziosa “mappa del territorio”, in cui sono individuati, per ciascun comune del Lazio, i fenomeni criminosi), abbiamo messo in campo un’azione forte contro un fenomeno che, nella nostra Regione, assume dimensioni sempre più preoccupanti: quello dell’usura. Abbiamo stanziato un fondo per il 2003 e il 2004, di circa un milione di euro, la cui gestione è stata affidata a Unionfidi. Il bando è relativo al 2003 e i contributi assegnati, già erogati, ammontano a circa novecentocinquantamila euro. E stiamo lavorando, per coinvolgere sempre più, i comuni del Lazio nell’attività di assistenza, in formazione e consulenza sulle problematiche legate al credito e all’usura. L’obiettivo è quello di creare, presso i comuni, una serie di “sportelli di solidarietà” per le vittime dell’usura, in grado di offrire gratuitamente consulenza e informazioni alle vittime dell’usura, nonché di attuare programmi di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno presso le fasce maggiormente a rischio.







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