Il Comitato dei Ministri
del Consiglio d’Europa
che si è riunito recentemente
a livello dei Delegati
ha deciso di rinviare
al giugno 2005 «l'esame
approfondito delle misure
richieste alle autorità italiane
per risolvere i problemi
strutturali all'origine
delle numerose violazioni
della Convenzione europea
dei diritti dell'uomo a
causa della durata eccessiva
dei procedimenti giudiziari
».
Le ragioni della posticipazione
sono alquanto negative:
«Quest'esame, inizialmente
previsto per
questa riunione dei Delegati
dei Ministri, non ha
potuto svolgersi a causa
dell'indisponibilità del
quarto rapporto annuale e
del piano d'azione, richiesti
alle autorità italiane in
settembre 2004 in conformità
con la Risoluzione
interinale (2000)135».
L’unica nota positiva sembra
venire da una presa
d’atto dei Delegati degli
sforzi intrapresi da parte
della Delegazione italiana
per consegnare, per quanto
in ritardo, alcune delle
informazioni richieste
nonché del suo impegno
per completare eventualmente
tali informazioni
entro fine aprile.
«Il Comitato concentrerà
la propria valutazione sui
risultati ottenuti nel ridurre
la durata dei processi, in
particolare attraverso la
modernizzazione dell'ordinamento
giudiziario italiano,
l'aumento delle risorse,
l'assorbimento dell'arretrato
di procedimenti in corso
e l'effettività dei ricorsi interni,
istituiti con la legge
Pinto, contro i ritardi».