Pazzi o coglioni?
Date: Thursday, November 16 @ 17:13:54 CET
Topic: Editoriali




L’Italia è impazzita:
non lo ha scritto un commentatore straniero, magari uno di quei soloni d'oltre Alpi che, senza mai aver vissuto un giorno nel nostro Paese, emettono sentenze dall'alto della loro visione nordica per la quale l'economia deve prevalere sulla umanità ed è normale che i ragazzi a sedici anni lascino la loro famiglia per andare a vivere in un college, salvo poi discutere dei problemi di alcolismo e di droga derivanti dalle carenze affettive.
L'Italia è impazzita: non lo ha scritto nemmeno uno di quei giornalisti radical chic sempre pronti ad emettere giudizi sferzanti sui comportamenti altrui al caldo del loro maglioncino di cachemire da mille e più €uro, indispensabile per evitare il completo borghese con giacca e cravatta.
L'Italia è impazzita: non lo ha scritto nemmeno uno di quegli economisti europei che hanno interesse a che gli Italiani si impoveriscano ogni giorno di più per rispettare il nodo scorsoglio costituito dai parametri di Maastricht che ha contributo a consentire alle grandi multinazionali straniere di dare l'assalto ai mercati italiani e a dire l'addio alla presenza sul territorio di una grande industria nazionale.
L'Italia è impazzita: lo ha detto il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, di fronte alle reazioni del Paese alla legge finanziaria proposta dalla maggioranza di governo di cui è leader.
Il primo pensiero viene al suo predecessore, Silvio Berlusconi, il quale in piena campagna elettorale disse di non poter pensare che gli Italiani sarebbero stati tanto coglioni da votare Prodi.
Che bella democrazia è l'Italia, dove gli ultimi due Presidenti del Consiglio succedutisi nel tempo hanno definito i cittadini elettori coglioni e pazzi solo perché non si mostravano d'accordo con le loro prospettazioni.
Certo è che l'autorevolezza di chi ha pronunciato tali sferzanti giudizi su noi umili cittadini ci impone di riflettere e di domandarci, siamo coglioni o pazzi oppure coglioni e pazzi?
Si, perché anche tale seconda ipotesi è legittima:
potrebbero avere ragione entrambi!
Infatti la pazzia non è incompatibile con la coglionaggine e, poi, nel linguaggio popolare, spesso le due parole vengono avvicinate, quasi a diventare dei sinonimi. Fatto sta che, presi a male parole da destra e da sinistra, i poveri cittadini sono ormai convinti di non avere le rotelle intellettuali totalmente a posto e, così, fanno continuamente zapping sul telecomando della televisione per trovare il guru psicologo che dia loro la soluzione al triste quesito.
Il risultato è la visione di spezzoni di Il Grande Fratello o di L'Isola dei Famosi o di altra simile spazzatura, quali le tette delle conigliette di Playboy dei canali americani riproposti da Sky Tv al pubblico italiano.
Sicché chi, pur indossando per abitudine la giacca e la cravatta in luogo del maglioncino di cachemire, ritiene di avere ancora un po' di cervello e di poter dare giudizi sul comportamento del Paese non può sottrarsi dal ritenere che tanto intelligenti non lo siamo certamente, se passiamo per abitudine le ore a vedere certi spettacoli.
Ma ciò non deve farci abbrutire più di tanto in quanto basta avere una parabola satellitare a 360 gradi per rendersi conto che si tratta di format televisivi comuni a tutti i paesi occidentali.
Commentatori europei e signori con il maglioncino di cachemire, il male è comune, l'appiattimento mentale è globalizzato, quindi attenti a dire che gli altri sono meglio degli Italiani.
Parafrasando uno slogan molto in voga alcuni anni fa nelle file della Sinistra potremmo scrivere: coglioni, è vero! Solo che il motivo della affermazione non potrà essere identificato esclusivamente nell'aver votato Romano Prodi (anche perché di tale colpa si è macchiato solo il 50% del Paese), ma anche nell'accettare supinamente le scelte televisive fatte dai mass mediologi delle tv di Silvio Berlusconi e degli altri uomini della cosiddetta comunicazione, i quali parlano tanto, ma comunicano poco, forse perché di importante hanno veramente poco da dire.
Rimane però il dubbio se siamo o meno pazzi e qui il discorso si fa serio, perché si entra nel campo della medicina. La pazzia è quasi sempre patologica, nel senso che è molto difficile guarire dalla stessa.
In una democrazia parlamentare il voto del povero conta quanto quello del ricco, il voto dell'ignorante conta quanto quello del professore, il voto del pazzo quanto quello del sano.
Il che significa che se gli Italiani sono tutti pazzi perché non vogliono pagare le spese per la carovana di ministri e sottosegretari più lunga della storia d'Italia o per rispettare alla lettera dei parametri economici che forse faranno anche bene alle finanze del Paese tra qualche anno, ma che avranno visto arrivare al traguardo dei cittadini talmente poveri da non poterne godere, allora significa che gli Italiani non vogliono questa politica economica.
E' la dura legge della democrazia, si governa non secondo schemi predefiniti dalla dottrina scolastica, ma secondo la volontà popolare e le sue necessità, anche quotidiane. Diversamente si parla di dittatura.
E, allora, se è vero che gli Italiani sono pazzi perché non capiscono la ricetta Prodi, potrebbe essere altrettanto vero che sono stati coglioni ad averlo portato al potere.
Solo che, se l'esperienza può far svanire le illusioni o curare la stupidità, ma non guarire dalla pazzia, non può affermarsi con certezza che per la cura i pazzi si affidino a chi gli ha dato del coglione.
Perché ad essere insultato non ci sta nessuno, nemmeno lo scemo.

Di Romolo Reboa
Avvocato del Foro di Roma







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